Meloni: “L’Europa per essere grande deve difendersi da sola, non può dipendere dagli altri”

Nel corso di un'intervista esclusiva con Enrico Mentana durante l'edizione serale del Tg La7, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affrontato alcuni dei temi più rilevanti dell'attualità politica e internazionale; tra le questioni trattate, la guerra in Ucraina, la politica interna sul tema della giustizia e il rapporto con gli Stati Uniti.
Ucraina: la posizione del governo non cambia
Sul conflitto in Ucraina, Meloni ha ribadito che la posizione del governo italiano rimane invariata, con l'obiettivo di perseguire un percorso verso la pace, ma mettendo in evidenza come "la deterrenza sia un elemento essenziale per la stabilità". Ha sottolineato che la questione non riguarda un confronto tra schieramenti filo-russi, filo-americani o filo-europei, ma unicamente la difesa dell'interesse nazionale italiano:"Siamo tutti filo-italiani", ha detto, aggiungendo che sebbene molti italiani possano ritenere che la guerra in Ucraina li riguardi poco, le sue implicazioni potrebbero avere effetti diretti sull'Italia.
Rapporti con gli Stati Uniti: l’Europa deve difendersi da sola
Meloni ha poi commentato le recenti critiche espresse dalla nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, definendo il processo in corso tra Europa e Usa come parte di un "cambiamento storico inevitabile". Ha sottolineato poi che, per essere veramente forte, l'Europa deve imparare a difendere la propria sicurezza in modo indipendente, senza fare affidamento su altri: "Quando appalti la tua sicurezza a qualcun altro, c'è un prezzo da pagare", ha dichiarato, lasciando intendere che l'Europa debba essere più autonoma nelle proprie scelte strategiche.
La posizione sull'area di Gaza e il piano Trump
Sul genocidio in Palestina, la premier ha confermato la posizione già espressa dal Parlamento italiano, affermando che l'Italia riconoscerà lo Stato di Palestina solo quando saranno soddisfatte due condizioni: il disarmo di Hamas e l'assicurazione che i miliziani palestinesi non avranno alcun ruolo nel governo di Gaza. Riguardo al piano di pace di Donald Trump, Meloni ha poi ribadito l'impegno dell'Italia nell'attuare questa proposta, pur riconoscendo che rimane "un lavoro significativo da fare per raggiungere una soluzione duratura".
Riforma della giustizia e del premierato
Sul fronte interno, la presidente del Consiglio ha discusso il prossimo referendum sulla giustizia sottolineando che non si tratterebbe di una questione legata al governo, ma "allo stato della giustizia in Italia". In merito alla proposta di una riforma del premierato, Meloni ha invece espresso un'opinione favorevole, spiegando che un sistema che "dia maggiore stabilità ai governi e rimetta il potere nelle mani dei cittadini sarebbe positivo per l'Italia". La premier ha poi anche aggiunto che la realizzazione di una simile riforma dipenderà però dai tempi parlamentari.
"Il nostro governo resterà fino a fine legislatura"
La premier ha affrontato anche il tema della durata del suo governo, rispondendo a chi, dall'opposizione, spera in un possibile cambiamento politico in seguito al referendum. "Il governo resta in carica fino a fine legislatura", ha affermato, ribadendo che, indipendentemente dall'esito del referendum, l'esecutivo non si dimetterà prima del termine naturale del mandato.
Il confronto con l'opposizione: "Quando mi diranno chi è"
Infine, Meloni ha parlato del mancato confronto con la segretaria del Pd, Elly Schlein, in occasione della festa di Fratelli d'Italia, ad Atreju. Pur ribadendo la propria disponibilità a confrontarsi con il leader dell'opposizione, ha sottolineato che tale incontro avverrà solo quando il leader sarà formalmente riconosciuto: "Se mi diranno chi è, ci confronteremo", ha dichiarato, precisando che il confronto politico ha senso solo con una leadership chiara nell'opposizione.