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News su migranti e sbarchi in Italia

Meloni dice che se le Ong aspettano di riempire le navi di migranti “non è salvataggio, è traghetto”

La presidente del Consiglio Meloni si scaglia ancora contro le Ong, e difende il decreto Piantedosi: “Se la tua opera è di salvataggio, quando salvi qualcuno lo prendi e lo devi salvare immediatamente, se lo lasci su una nave per settimane finché la nave non è piena, quello non è salvataggio, è traghetto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ancora un attacco alle navi delle organizzazioni umanitarie che salvano migranti. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivendica le norme che sono state varate con il decreto Piantedosi, che ha modificato le regole per le navi da soccorso che operano nel Mediterraneo.

"Abbiamo cercato di stabilire delle regole per le Ong, ma anche questo è stato contestato. Se la tua opera è di salvataggio, quando salvi qualcuno lo prendi e lo devi salvare immediatamente, se lo lasci su una nave per settimane finché la nave non è piena, quello non è salvataggio, è traghetto", ha detto oggi la premier e leader di Fdi Giorgia Meloni, parlando alla kermesse del centrodestra a sostegno di Francesco Rocca per le elezioni regionali nel Lazio, presso l'Auditorium Conciliazione.

Il riferimento è ancora alla volta alle nuove norme che sono state varate dal governo con il primo provvedimento del 2023, il l decreto legge 2 gennaio 2023 numero 1, che impone alle navi di chiedere l'assegnazione del porto di sbarco subito dopo aver effettuato un salvataggio, e di raggiungere poi il porto di sbarco assegnato dalle autorità competenti senza ritardi per il completamento dell’intervento di soccorso. In questo modo il governo cerca di impedire alla nave che ha già effettuato un primo soccorso di raccogliere a bordo altri naufraghi, con nuovi interventi. Ma queste norme sono in contrasto con il diritto internazionale, come ha fatto notare anche il Consiglio d'Europa, che ha chiesto al ministro dell'Interno Piantedosi di ritirare il decreto o di modificarlo, perché le norme "potrebbero ostacolare le operazione di ricerca e soccorso delle Ong e quindi essere in contrasto con gli obblighi dell’Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale".

La Cei difende le Ong

"Se le Ong fanno il gioco degli scafisti si devono perseguire, ma se io salvo qualcuno non faccio il gioco degli scafisti, faccio il gioco di quello che sta in mezzo al mare. Anche ieri sono morte dieci persone, tra cui un neonato. Questo non può non suscitare una reazione e quindi qualcuno dice ‘io vado a salvarli'. È sbagliato questo? Assolutamente no. Non si sta bene in mezzo al mare, vuol dire che chi sta lì è disperato e che forse vale la pena che l'umanesimo, l'attenzione per l'uomo e per l'individuo, porti a dire ‘aiutiamoli' e credo per questo che le Ong facciano bene", ha detto oggi il presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, intervistato da Mezz'ora in più, il programma di di Lucia Annunziata.

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