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Meloni dice che il Piano Mattei partirà solo in nove Paesi africani: quali sono e cosa farà l’Italia

Gli Stati in cui avrà il via il piano Mattei per l’Africa sono gli stessi che Meloni aveva citato già a fine gennaio, al summit con i leader africani. La prima cabina di regia che si è svolta oggi ha confermato che i progetti – in gran parte già esistenti – partiranno lì. In seguito, il governo cercherà di allargare l’iniziativa ad altri.
A cura di Luca Pons
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Il piano Mattei per l'Africa del governo Meloni sta per essere messo in pratica, anche se i dettagli non si conoscono ancora e dovrebbero arrivare ad aprile, con una stesura "consolidata" del piano. Oggi a Palazzo Chigi si è svolto il primo incontro della Cabina di regia nata a gennaio, guidata dalla presidente del Consiglio, e dopo il vertice durato circa due ore e mezza sono filtrate alcune delle dichiarazioni di Meloni. Si parla dei primi nove Paesi "dove mettere a terra i nostri progetti, per poi prendere i risultati migliori di queste esperienze e il lavoro dei leader africani con cui si costruiscono risposte efficaci, e allargare questa cooperazione".

Insomma, al momento i Paesi coinvolti sono solo nove, e sono gli stessi che Meloni aveva già citato oltre un mese e mezzo fa, al summit Italia-Africa, a cui avevano partecipato 46 leader del continente: i nove sono Algeria, Repubblica democratica del Congo, Costa d'Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico e Tunisia. Nel frattempo, quindi, nessun altro si è convinto a partecipare all'iniziativa. Nei prossimi giorni "sono in programma visite in Kenya, Marocco e Tunisia", ci saranno incontri "con le principali istituzioni finanziarie internazionali", e presto partiranno "le prime missioni operative della struttura di missione, per dare seguito concreti ai primi interventi condivisi".

Alla riunione, non risulta che la presidente del Consiglio abbia elencato in modo più specifico quali iniziative avranno il via in questi Paesi. Ha ribadito quali sono le "grandi aree di intervento", cioè "istruzione e formazione, sanità, acqua e igiene, agricoltura, energia, infrastrutture". Al summit con i leader africani, Meloni aveva detto che con l'Algeria si lavorava sul "monitoraggio satellitare sull'agricoltura", con la Repubblica del Congo sulla "costruzione di pozzi e reti di distribuzione dell'acqua alimentati da energia rinnovabile", con la Costa D'Avorio a "migliorare l'accessibilità e la qualità dei servizi primari", con l'Egitto a "investimenti in macchinari" per la produzione agricola.

E ancora, con l'Etiopia si era parlato di "interventi di risanamento delle acque", con il Kenya di sviluppare la filiera dei biocarburanti, con il Marocco di creare un centro per la "formazione professionale sulle energie rinnovabili", con il Mozambico di un "centro agroalimentare che valorizzi le eccellenze e le esportazioni", e infine con la Tunisia di riqualificare le scuole e potenziare l'irrigazione. Va ricordato che in moltissimi casi si tratta di progetti che sono già avviati per iniziative diverse dal piano Mattei, anche attribuibili a governi precedenti o ad aziende come Eni. Le risorse stanziate per l'intero programma sono 5,5 miliardi di euro (tolti da altri fondi già esistenti) che dovrebbero essere divise tra tutti i Paesi e anche su più anni.

Meloni ha annunciato che il piano avrà una "stesura consolidata", con più chiarezza sugli esatti interventi portati avanti, "nel mese di aprile". Con il tempo bisognerà provare a coinvolgere più Paesi africani, ma anche convincere altri partner europei e non solo a portare avanti iniziative simili: "Io penso che l'Italia possa essere pioniera in questo nuovo approccio, ma è fondamentale che riusciamo, con il nostro buon esempio, a coinvolgere tanti altri: è un tema che riguarda l'Unione europea e il G7", ha detto la presidente del Consiglio.

Domenica, intanto, Meloni volerà in Egitto con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per firmare un accordo con il governo egiziano. La premier ha sottolineato che sarà un'iniziativa "simile a quella portata avanti con la Tunisia", cioè un accordo sui migranti. Allo stesso tempo, sarà formalizzato un accordo "di cooperazione bilaterale che riguarda il piano Mattei, particolarmente per la collaborazione in ambito agricolo e di formazione".

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