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Meloni: “Bonus Cultura va rivisto, non deve andare ai figli dei milionari ma solo ai redditi bassi”

Bonus cultura, pagamenti in contanti e immigrazione: questi i principali temi trattati dalla presidente del Consiglio nella sua rubrica per i social “Gli appunti di Giorgia”.
A cura di Annalisa Girardi
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Torna la rubrica social della presidente del Consiglio, "Gli appunti di Giorgia". Una settimana intensa, ha detto la leader di Fratelli d'Italia, in cui il governo è stato impegnato in diversi confronti sulla manovra e impegni internazionali. "È stata una settimana di buone notizie, una riguarda l'economia italiana. Nonostante la situazione di difficoltà nella quale ci troviamo, l'economia italiana negli ultimi tre mesi è cresciuta più di quella francese, di quella tedesca e di quella spagnola", ha iniziato Giorgia Meloni, affermando che il governo ha intenzione di continuare a sostenere le imprese.

"È stata anche una settimana di polemiche. Non siamo gente che si lascia spaventare, difenderemo sempre le nostre scelte. Io sono qui proprio per dare risposte", ha proseguito. Il primo punto affrontato è quello del bonus Cultura, che la maggioranza punta a rivedere con un emendamento alla manovra: "Si dice che noi vogliamo abolirlo, non è vero. Crediamo che sia molto importante avvicinare i giovani alla cultura, tanto è che il ministro Sangiuliano sta lavorando a una Carta Cultura con tutti gli operatori del settore, sempre per dare ai giovani più possibilità. Però sicuramente 18App è una misura che va rivista, per una serie di motivi. Il primo è che questi 500 euro al compimento dei 18 anni vengono riconosciuti a tutti, indipendentemente dal reddito. Io penso che non ci sia ragione per cui i figli di un milionario possano farne a meno. La stessa misura concentrata su chi è più in difficoltà avrebbe un impatto più grande. Quindi sì, credo che debba essere inserito un limite".

Meloni ha quindi proseguito parlando delle critiche mosse da Bankitalia alla manovra del centrodestra. "C'è stata una critica ad alcune nostre misure, sul tema dell'obbligo di Pos e dei pagamenti in contanti", ha detto la presidente del Consiglio, mostrando poi una lettera della Banca centrale europea al 2019. "In pratica la Bce ha fatto una serie di critiche al vecchio governo che voleva abbassare ulteriormente il tetto", ha detto Meloni, sottolineando come da Francoforte i funzionari europei affermassero che i pagamenti in contanti fossero particolarmente importanti per alcuni gruppi sociali.

"Questa settimana poi è successa un'altra cosa molto interessante. Dopo le polemiche contro il governo perché portavamo il tetto a 5mila euro, l'Ue lo ha fissato a 10mila euro. Allora vorrei chiedere, anche l'Unione europea vuole favorire gli evasori? Non credo. Permettere di utilizzare il denaro contante non ha nulla a che fare con l'evasione".

La presidente del Consiglio ha poi continuato: "Altro tema che ha tenuto banco questa settimana è stato quello dell'immigrazione. Si è parlato di un cambio di rotta del governo. Non è vero, non intendiamo cambiare posizione: in Italia non si entra illegalmente. Vogliamo combattere il traffico di esseri umani, vogliamo combattere gli ingressi illegali, vogliamo combattere le morti in mare. Non vogliamo in alcun modo continuare a favorire gli scafisti. La gente che organizza i traffici di esseri umani gira armata, è notizia di qualche giorno fa di uno scontro a fuoco tra trafficanti e guardia costiera libica. Io non voglio aiutare questa gente, perché le mafie le combatto tutte".

Per poi concludere ribadendo che serve una soluzione europea, tornando a chiedere una missione comunitaria per bloccare le partenze: "Su questo stiamo lavorando, grazie alla posizione del governo italiano per la prima volta in Europa si fanno delle riunioni in cui si dice che la rotta del Mediterraneo centrale è una priorità. Non era mai accaduto, si stanno facendo passi in avanti. Già dalla prossima settimana faremo a livello nazionale nuove norme per bloccare la tratta, su questo non arretriamo".

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