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Cos’è successo al bonus tredicesime fino a 80 euro pensato per il 2024 dal governo Meloni

Il governo Meloni sta preparando un bonus tredicesime, ma sull’importo e i requisiti ci sono solo ipotesi. Una prima bozza parlava di 80 euro al massimo, per i redditi sotto i 15mila euro. Si è poi saliti a 100 euro, ma solo per lavoratori monoreddito con figli a carico. Il decreto è slittato, e dovrebbe arrivare in Cdm nelle prossime settimane.
A cura di Luca Pons
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Negli scorsi giorni è circolata l'ipotesi che il governo lanci una sorta di ‘bonus di fine anno‘, un aumento in busta paga del valore di qualche decina di euro per le famiglie con un reddito basso. Era stato inserito in una bozza del decreto fiscale che era atteso al Consiglio dei ministri di ieri, ma poi è slittato. È probabile che la misura tornerà sul tavolo del governo nelle prossime settimane, ma a questo punto è meglio aspettare prima di fare previsioni precise.

Per chi era pensato il bonus tredicesima 2024 in busta paga

In prima battuta, una bozza del decreto – consultata da Fanpage.it – riportava che solo per il 2024 ci sarebbe stato un aumento nella tredicesima per i dipendenti che hanno un reddito al di sotto dei 15mila euro all'anno. La misura era formulata come un bonus una tantum, e l'importo era tutto da definire: il tetto massimo era fissato 80 euro, ma sarebbe stato poi il ministero del'Economia a stabilire la quantità esatta nei prossimi mesi. In definitiva, quindi, il bonus avrebbe potuto essere anche più ridotto. L'indicazione era che i fondi per finanziarlo sarebbero venuti dal concordato preventivo biennale, un'altra misura fiscale lanciata dal governo.

Nelle prime ore di ieri, però, è circolata un'altra versione della bozza di decreto. Qui il bonus tredicesima era cambiato: 100 euro per i lavoratori e lavoratrici dipendenti monoreddito, che sono sposati e hanno almeno un figlio a carico, se il loro reddito è al di sotto dei 28mila euro all'anno. Un'altra platea molto specifica.

Nell'ultima bozza, la stima è che la misura costi 100 milioni di euro. Di nuovo, i fondi dovrebbero derivare dalle entrate legate al concordato preventivo. Nell'intenzione del governo, infatti, il concordato dovrebbe spingere diversi cittadini che normalmente non versano le tasse (o ne versano meno del dovuto) a mettersi almeno parzialmente in regola in cambio di uno stop ai controlli del Fisco. Così, lo Stato dovrebbe incassare di più, rinunciando a fare verifiche per due anni su chi aderisce.

Cosa è successo al bonus tredicesime e quando verrà discusso in Cdm

Ieri, comunque, il bonus non è arrivato al Consiglio dei ministri. La versione riportata dal governo è che siano necessari ulteriori accertamenti tecnici sulle misure contenute, dato che nello stesso testo ci sono anche diversi interventi su Irpef e Ires. Non è da escludere, comunque, che ci sia stato anche un dibattito interno sul nuovo bonus e su come pagarlo (dato che le entrate per il concordato preventivo, al momento, sono solamente ipotetiche).

La previsione è che il decreto – e quindi l'aumento della tredicesima – torni sul tavolo del governo già la prossima settimana, o al massimo nel mese di maggio. Anche se avesse il via libera si tratterebbe comunque dell'esame preliminare. Significa che, nel caso, dovranno arrivare i pareri delle commissioni del Parlamento, e poi il testo tornerà al Cdm per l'approvazione definitiva.

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