Medicina, la ministra Bernini: “In arrivo dei correttivi, gli studenti non perderanno l’anno”

I 55 mila studenti iscritti al test filtro per Medicina "non perderanno l'anno", ha assicurato la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in question time alla Camera. "Si stanno formando e stanno accumulando crediti formativi e avranno la possibilità di accedere alla graduatoria, che sarà riempita tutta anche attraverso debiti formativi", ha spiegato, annunciando un'informativa in Parlamento per spiegare i prossimi passaggi.
Nonostante le criticità del semestre filtro, dalle presunte irregolarità emerse durante gli esami ai risultati del primo appello, che hanno mostrato una percentuale piuttosto bassa di studenti ad aver superato le prove, la ministra continua a difendere la sua riforma: "Parlare di fallimento perché meno del 10% ha passato le prove al primo colpo significa non aver compreso il contenuto della riforma. Gli appelli sono due ed è prevista una graduatoria di recupero. Siamo al primo tempo e mezzo di una procedura che si svolge in tre tempi. Questa è una riforma che cammina con gli studenti", ha dichiarato.
"Noi abbiamo già predisposto dei correttivi", ha detto ancora, senza però entrare nel dettaglio delle modifiche. Nei giorni scorsi si è parlato di un meccanismo per riempire le graduatorie che dovrebbe consentire l'accesso anche a coloro che che hanno superato due prove su tre e in caso di ulteriori posti disponibili, anche a chi ha passato un solo esame. Le materie insufficienti però andranno recuperate nel corso dell'anno. "Non mi sono mai sottratta al dialogo, né nelle sedi istituzionali né nelle piazze, anche diciamo fronte di dissensi molto accesi", ha aggiunto.
Inoltre ieri, durante l'insediamento del nuovo Consiglio nazionale degli studenti universitari, "abbiamo deciso con loro di istituire un gruppo permanente di confronto proprio su medicina, esattamente come con la Conferenza dei rettori", ha annunciato. Sulla trasparenza e sull'equità dei testi invece, "i dubbi sono stati smentiti dai fatti. Cineca ha attivato un monitoraggio tecnologico senza precedenti e milioni di dati analizzati ci dicono che non c'è stata alcuna fuga sistematica di dati. Al primo appello, su 55mila studenti, ci sono stati solo 17 sanzionati, meno del 0,03%", ha ricordato.
Bernini non ha intenzione di tornare indietro "perché consideriamo inaccettabile ritornare all'orribile mercato dei test e delle società che erogano finte formazioni su test selettivi e non formanti dai quali tutti noi abbiamo convenuto di dover fuggire".
L'interrogazione M5s: "Bernini dovrebbe dimettersi"
"Ministra, se suo figlio le dicesse di aver sostenuto un esame in cui è stato bocciato il 90% degli studenti e che, nel tentativo di confrontarsi per chiedere più materiale didattico e più tempo per studiare, si è sentito definire dal ministro dell'Università in carica "inutile" e "comunista", lei come reagirebbe?", ha esordito la deputata M5s Marianna Ricciardi nella sua interrogazione a Bernini. "Io direi a mio figlio di continuare a impegnarsi e a confrontarsi, ma anche che non sempre educazione e merito procedono di pari passo con l'importanza dei ruoli ricoperti. Poiché lei è al vertice dell'università e ha il potere di incidere, nel bene e nel male, sulla vita di migliaia di persone, la invito ad abbandonare completamente l'idea stessa del semestre filtro, che ha aumentato l'ansia degli studenti e peggiorato la qualità della formazione dei futuri medici. Pertanto, le chiediamo di rivedere in modo radicale questa riforma ed evitare che gli studenti perdano un anno della loro vita", ha insistito.
Dura la replica del collega Antonio Caso. "È ormai evidente a tutti: il cosiddetto "semestre filtro" e la riforma dell'accesso a medicina voluta dalla Ministra Bernini sono stati un fallimento totale, annunciato e prevedibile. Avevate promesso che grazie a voi sarebbe stato abolito il numero chiuso, che finalmente ci sarebbe stato un accesso meritocratico. Propaganda pura", ha attaccato il capogruppo M5s in Commissione Cultura. "Per portare avanti questa narrazione, avete partorito una riforma già condannata al fallimento, ignorando i ripetuti campanelli d'allarme. Ora rattoppare è difficile: serve rivedere l'intera riforma, ascoltando chi ne ha subito le conseguenze sulla propria pelle. Gli studenti, quelli che avete trattato come cavie, meritano risposte. Meritano rispetto. Non ingiurie. Eppure avete avuto il coraggio di insultarli, definendoli "poveri comunisti" e soprattutto "inutili"", ha detto ricordando la contestazione degli scorsi giorni ad Atreju.
Di fronte al caos scatenato dalla riforma, secondo il pentastellato la ministra ha davanti a sé una sola possibilità: le dimissioni. "Oggi la ministra avrebbe dovuto dire: "Ho sbagliato", "Chiedo scusa agli studenti dell'UdU", "Chiedo scusa agli studenti del semestre filtro". In realtà, avrebbe dovuto chiedere scusa all'intero mondo dell'università e della ricerca", ha detto. "La storia ricorderà Anna Maria Bernini come la Ministra che ha distrutto l'università e la ricerca italiana, alimentato precariato e tentato di mettere le università sotto controllo politico. La storia ricorderà questo Governo come quello che ha messo in ginocchio il Paese, cantando "chi non salta comunista è!", ha chiuso.