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Matteo Salvini: “Non ho scaricato Immuni. Vaccino? Ne parlerò col mio medico, non in televisione”

“Non ho paura del Covid, bisogna stare attenti ma non si può vivere di paura o di distanza”, afferma Matteo Salvini. Che spiega di non aver mai scaricato l’app Immuni: “Se avessi problemi di sintomi sarei il primo a correre per fare tutti controlli del caso. Ma sulla tecnologia e sulla messa a disposizione dei dati degli italiani quando c’è una potenza cinese che ormai ci è in casa, in banca, sul telefono e in ospedale, starei molto attento”.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini non ha scaricato l'app Immuni: "Non ritengo di essere un pericolo pubblico. Se avessi problemi di sintomi sarei il primo a correre per fare tutti controlli del caso. Ma sulla tecnologia e sulla messa a disposizione dei dati degli italiani quando c'è una potenza cinese che ormai ci è in casa, in banca, sul telefono e in ospedale, starei molto attento perché la Cina non è una democrazia occidentale", spiega il leader della Lega. Intervenendo alla trasmissione Tagadà su La7, l'ex ministro dell'Interno risponde anche a una domanda sui No Vax: "Rispetto le idee di tutti, non condanno a prescindere nessuno. Io ho vaccinato i miei figli, ma ritengo che mamme e papà debbano essere liberi di scegliere", afferma. Non dice se lui si sottoporrà o meno alla vaccinazione contro il Covid, quando questa arriverà. "Conto di non prenderlo il Covid. Comunque ne parlerò con il mio medico, non in televisione", taglia corto.

Poi continua: "Non ho paura del Covid, bisogna stare attenti ma non si può vivere di paura o di distanza". Sulla mascherina però precisa: "In tutti i luoghi in cui è necessario metterla è importante farlo. Mia figlia oggi è entrata in classe con la mascherina, quando la porto sulle giostre metto la mascherina e quando entro in un bar metto la mascherina. Come è giusto che sia". Riferendosi ai negazionisti del Covid, Salvini sottolinea: "Uno che afferma che il Covid non esiste evidentemente ha dei problemi. Il Covid esiste e purtroppo tante famiglie ne hanno pagato le conseguenze. Bisogna portare rispetto per i migliaia di morti che ci sono stati e per il lavoro dei medici. Il termine negazionista però non mi piace perché ricorda la follia dei lager nazisti e comunisti dei campi di sterminio". Poi aggiunge: "Questo però non vuol dire che bisogna aumentare le paure. 

Infine, un commento sulla scuola. Oggi infatti alunni e studenti sono tornati nelle classi dopo moltissimi mesi di lezioni online e il leader leghista ne approfitta per lanciare un affondo al governo: "La politica è fatta di ascolto, quello che il governo e il geniale ministro Azzolina per mesi non hanno dato al mondo della scuola, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti".

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