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Matteo Salvini dice che l’Italia diventerà un Paese federale e presidenziale

Il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio annuncia il “primo passo verso l’autonomia” in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni e rilancia: “Abbiamo una idea di Italia federale e presidenziale”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un'Italia federale e presidenziale. È questo il futuro del Paese secondo Matteo Salvini. Il leader della Lega, parlando oggi a Cremona, non ha fatto altro che confermare i proclami del centrodestra negli ultimi anni. O meglio, di parte della coalizione che ha vinto le elezioni politiche lo scorso 25 settembre. Perché se è vero che sul presidenzialismo i partiti di maggioranza sembrano essere tutti abbastanza d'accordo sul modello francese – con l'elezione diretta del capo dello Stato e non, come vorrebbero Azione e Italia Viva, del presidente del Consiglio – l'autonomia differenziata continua a dividere. "L'autonomia sta nel programma del centrodestra come la riforma presidenziale – ha ricordato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – Abbiamo una idea di Italia federale e presidenziale. Quindi moderna, veloce, efficace e responsabile. Su questo procediamo spediti".

"Entro i prossimi giorni arriva in Consiglio dei ministri il primo passo dell'autonomia perché è una cosa che serve all'Italia – ha poi annunciato Salvini – Valorizzare e dare più potere alle Regioni e ai territori significa sprecare di meno, perdere meno tempo e competitività". Quanto all'operato dell'esecutivo, il leader della Lega ha rilanciato: "Questo è un governo che nei primi tre mesi ha dimostrato di mantenere gli impegni presi. Con la manovra economica abbiamo fermato la legge Fornero e aumentato la flat tax e abbiamo rivisto profondamente il Reddito di cittadinanza".

Il vicepresidente del Consiglio è intervenuto anche sulla polemica scoppiata sul caso intercettazioni: "Spero che sia finito il tempo dei contrasti tra politica e magistratura – ha detto Salvini – C'è bisogno di serenità e tranquillità e la politica deve evitare lo scontro con la magistratura e viceversa". Il ministro Nordio "pone l'accento su alcuni abusi, ma l'importante è che non ci siano polemiche con l'intera magistratura che ha a lavoro persone perbene che sono in tribunale non per fare politica o per intercettare a casaccio. Importante è individuare e sanzionare gli abusi senza nuovi scontri tra pezzi dello Stato. È importante abbassare i toni".

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