Matteo Renzi: “Non mollo di un centimetro, al governo ci posso anche tornare”

“Alla fine al governo ci posso anche tornare”: è questo l’augurio che l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si rivolge in un’intervista rilasciata a Oggi. “Non mollo di un centimetro”, assicura il senatore del Pd. “Non lascio il futuro a quelli che contestano i vaccini e fanno i condoni, a quelli che dicono che la cultura non è importante, a quelli che fanno i sottosegretari alla Cultura e si vantano di non aver letto un libro. Sono orgoglioso di aver fatto il premier per più di mille giorni… Penso di aver sbagliato a sottovalutare la vergognosa mole di fake news, fango e bugie che ci hanno buttato addosso. Era qualcosa da combattere in modo professionale. Detto questo sono molto soddisfatto e molto tranquillo. Gli italiani hanno scelto di andare con questi e io spero che vadano bene. Perché sono italiano e spero che i risultati li portino a casa. Lo spero per l’Italia. Io penso che loro siano dei cialtroni”.
Renzi torna sulla sconfitta al referendum costituzionale del 2016: “Lì ho fatto la scelta di rimanere non più al governo ma di restare in campo. Però la sensazione che ho provato andando a letto quella sera era per l’occasione persa dall’Italia. In fondo, alla fine al governo ci posso anche tornare… Io sono molto fiero, felice e contento delle cose che ho fatto, anche degli errori e dei limiti”.
Il senatore del Pd parla anche dei suoi avversari politici: “Dopo che per mesi sono stato massacrato, ora ho iniziato a dire le cose che penso. Di Battista ha detto che Obama è un golpista? Ho replicato che si deve far vedere da uno bravo. Ma molto bravo. Salvini nel giro di 12 ore è uscito tre volte su ‘Firenze secondo me'. Nello stesso giorno in cui io parlavo della Madonna del Cardellino, lui è andato ad abbracciare un ultrà con precedenti per droga e per aver sfasciato un occhio a un tifoso dell’Inter davanti a dei bambini piccoli. Ognuno faccia quello che crede: lui si tenga l’ultrà, io mi tengo la Madonna del Cardellino”. C’è poi il capitolo Partito Democratico, che si avvicina al Congresso. Renzi a fondare un nuovo partito, secondo quanto assicura, non ci pensa: “Non è all’ordine del giorno, roba da addetti ai lavori”. Niente più di “fantapolitica”, precisa ancora.