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Manovra, Gualtieri: “Ora avanti con riduzione pressione fiscale, ma le tasse siano progressive”

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in un’intervista sul Sole 24 Ore ha commentato così la manovra e il Dpb: “È andata molto bene, perché abbiamo approvato tutto all’unanimità. La discussione è fisiologica in un governo di coalizione”. Ora l’obiettivo dell’esecutivo è “proseguire con la riduzione della pressione fiscale”, “tenendo fermo il principio della progressività delle imposte”. .
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, in un'intervista sul Sole 24 Ore, si è detto soddisfatto della manovra e del documento di bilancio inviato a Bruxelles, sottolineando che alla fine all'interno del governo sono state superate le divergenze: "È andata molto bene, perché abbiamo approvato tutto all'unanimità", ha spiegato, aggiungendo che su flat tax, cuneo fiscale, clausole di salvaguardia la svolta è stata netta: "La nostra discontinuità non è solo nel merito ma anche nel metodo" e "la discussione è fisiologica in un governo di coalizione e alla fine i punti del programma di governo sono diventati i capitoli di una manovra che oltre ad affrontare l'eredità del passato avvia con più ambizione del previsto le misure per la crescita. Senza l'elenco di nuove tasse che qualcuno temeva all'inizio".

Il ministro ha inoltre sottolineato che con il premier Conte il rapporto è "ottimo" e l'intesa è "piena" sullo sforzo da fare per la lotta all'evasione e gli incentivi ai pagamenti tracciabili. "La manovra riesce non solo a gestire un'eredità pesante, ma aumenta dopo anni le risorse per gli investimenti pubblici, rimette in campo gli incentivi per quelli privati e avvia le misure di sostenibilità sociale e ambientale". E "ora vogliamo avviare una serie di cantieri, realizzare un'ambiziosa riforma fiscale, aprire un tavolo sulle pensioni per gestire il ‘dopo Quota 100', avviare una nuova commissione sulla spending review, e dare un forte impulso per sbloccare gli investimenti che già sono in bilancio. Si tratta di una serie di filoni strutturali, da portare avanti con il metodo del coinvolgimento dei diversi attori politici e sociali. L'obiettivo è di rimettere il Paese sulla strada della crescita, con meno debito, meno evasione e tasse più basse su lavoro e impresa. Ma per partire bisognava prima di tutto riportare l'Italia sulla carreggiata giusta come protagonista in Europa".

"Sulla cosiddetta Flat Tax delle partite Iva abbiamo cancellato l'ipotesi iniqua dell'innalzamento a 100mila euro con aliquota al 20%, mentre su quella già in vigore fino a 65mila euro ci siamo limitati a interventi di correzione degli aspetti più discutibili. Invece non inseriremo l'obbligo di conto dedicato per evitare in questa fase oneri ulteriori. Sul reddito di cittadinanza c'è condivisione sul fatto che bisogna migliorarne il collegamento con le politiche attive del lavoro, e lo faremo", ha aggiunto.

L'obiettivo dichiarato dal governo è ora quello di proseguire con la riduzione della pressione fiscale, rispettando il principio della progressività delle imposte, al contrario di quanto portato avanti dal Carroccio: "Lo porteremo avanti con tre motori. Il rilancio della crescita, la riduzione del costo degli interessi che è il capitolo più inefficiente della spesa pubblica, e affrontando il grande tema dell'evasione fiscale che ha cifre insostenibili per un Paese moderno".

"Sugli interessi abbiamo già raggiunto risultati importanti, ieri lo spread ha chiuso a 131 punti, dai 135 di ieri, e nelle scorse ore era sceso sotto i 130 come non accadeva dal maggio 2018. Ma puntiamo a fare molto di più. E sull'evasione stiamo mettendo in campo un importante pacchetto che con il piano per i pagamenti digitali punta a promuovere la modernizzazione del Paese". "Tecnicamente, le misure antievasione valgono tre miliardi di gettito, e nel Dpb abbiamo inviato a Bruxelles un'analisi puntuale e dettagliata di ogni intervento. Le stime di gettito sono state elaborate una per una con le agenzie fiscali, e in tutti i casi abbiamo scelto di mettere il dato più prudente della forchetta".

"Al momento della Nadef non disponevamo di alcuni dati per la ragione semplice che i versamenti dei soggetti Isa erano stati spostati al 30 settembre. Per questo abbiamo fatto stime iperprudenti, superate dall'arrivo degli incassi effettivi. Ora quindi ridurremo del 10% gli acconti che si pagano nel 2019, rimodulando il saldo dell'anno prossimo. Questa misura riguarda entrate per 1,5 miliardi, mentre gli altri 1,5 miliardi sono strutturali e dipendono appunto dagli effetti di compliance che hanno fatto crescere anche gli incassi di quest'anno". E sul cuneo fiscale Gualtieri ha ribadito: "I tre miliardi a disposizione per quest'anno, e i sei a regime, saranno concentrati sui lavoratori, come del resto ci è stato chiesto sia dai sindacati sia da Confindustria. In questi giorni siamo riusciti a trovare le risorse per raccogliere l'invito ad incrementare il peso del taglio e dare più sostanza macroeconomica alla misura. Sulle sue modalità attuative stiamo lavorando d'intesa con il ministero del Lavoro, e confrontandoci con le parti sociali, per valutare nel modo migliore la platea e le modalità di applicazione". 

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