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Manovra 2025

Manovra, di quanto possono aumentare gli stipendi in busta paga degli statali nel 2025

Le trattative per il rinnovo dei contratti collettivi dei dipendenti pubblici continuano, ma nel frattempo il governo Meloni dovrebbe stanziare in manovra i fondi per la indennità di vacanza contrattuale: un leggero aumento, a partire da aprile 2025, per compensare il periodo trascorso con un Ccnl scaduto.
A cura di Luca Pons
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Per gli stipendi dei dipendenti pubblici, a partire da aprile 2025, dovrebbe arrivare un lieve rialzo in busta paga. Si tratta dell'indennità di vacanza contrattuale, con cui quei lavoratori con il contratto collettivo scaduto vengono in parte compensati per il mancato aumento di stipendio. E nella prossima legge di bilancio il governo Meloni dovrebbe mettere da parte circa un miliardo di euro per finanziarla.

Lo scorso anno, le risorse stanziate dal governo in manovra per il pubblico impiego si erano concentrate sul rinnovo dei Ccnl 2022-2024: otto miliardi di euro in tutto. Negli ultimi mesi ci sono stati dei passi avanti, soprattutto per i dipendenti con il contratto Funzioni centrali (che riguarda i ministeri, ma anche l'Agenzia delle Entrate, Inps, Inail e altri enti) e quelli del settore Sicurezza e difesa, come polizia, carabinieri e altri militari.

Fatto sta, però, che molti lavoratori hanno ancora un contratto scaduto da anni. Proprio per questo esiste il meccanismo dell'indennità di vacanza contrattuale. Per evitare che i dipendenti si trovino con buste paga troppo basse rispetto al costo della vita a causa di anni senza rinnovi, uno specifico aumento viene erogato per compensare in parte l'inflazione.

In particolare, l'indennità parte ad aprile 2025, e copre il 30% dell'inflazione stimata dal governo per l'anno. La percentuale sale al 50% da luglio in avanti. Considerando l'importo degli stipendi attuali, e la bassa inflazione prevista per l'anno prossimo, si può approssimare che in media l'indennità di vacanza contrattuale porterà a un aumento di circa 20 euro al mese, in media.

Naturalmente, gli aumenti potrebbero essere più sostanziosi se nel frattempo i negoziati per i contratti collettivi, almeno per il periodo 2022-2024, arrivassero a termine. Come detto, nel corso di quest'anno ci sono stati dei passi avanti. Sia per le Funzioni centrali, che per Sicurezza e difesa, ma anche per gli enti locali e la sanità, la previsione nelle ultime settimane è che si parli di un aumento da 160 euro al mese, in media.

Nel caso i contratti venissero approvati nei prossimi mesi, già dall'inizio del 2025 si potrebbero applicare le condizioni dei nuovi contratti (che, va ricordato, sarebbero già tecnicamente "scaduti", visto che dovrebbero essere i contratti per il periodo 2022-2024). A questo, l'indennità inserita in busta paga a partire da aprile non sarebbe altro che un ulteriore leggero aumento, per portare l'incremento medio di stipendio da 160 a 180 euro al mese.

Intanto, il governo Meloni starebbe pensando anche a un intervento specifico che riguardi poche categorie. Negli ultimi mesi, le cosiddette indennità specifiche sono spesso state utilizzate per aumentare le buste paga di alcuni gruppi di lavoratori pubblici senza aspettare il rinnovo dei contratti. È avvenuto, ad esempio, con gli infermieri e con i poliziotti, che dall'anno prossimo avranno un incremento dello stipendio per compensare le condizioni difficili in cui lavorano. A questi dovrebbe aggiungersi anche il personale penitenziario, negli ultimi giorni spesso al centro della cronaca. Per loro l'indennità potrebbe andare dai 100 ai 200 euro lordi al mese.

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