Manovra 2026, le novità in arrivo nella prossima Legge di Bilancio e quando ci sarà l’approvazione finale

La manovra 2026 è più contenuta di quelle passate, ma porterà comunque novità sulle pensioni – con l'aumento dell'età pensionabile e la cancellazione di Opzione donna, per esempio -, la riforma dell'Irpef, nuove regole per gli stipendi (come la detassazione del lavoro notturno e straordinario), ma anche la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, la riforma dell'Isee alcuni nuovi bonus e nuove tasse. Oltre a misure che hanno fatto molto discutere anche se avranno un impatto limitato o nullo, come quella sull'oro di Bankitalia e quella sugli affitti brevi.
L'iter di approvazione della legge di bilancio, a questo punto, è segnato. Dopo il via libera del Senato arrivato ieri, a meno di colpi di scena inattesi, il testo arriverà all'Aula della Camera domenica 28 dicembre, per poi essere approvato definitivamente martedì 30 dicembre. Se la manovra non viene approvata entro il 31 dicembre scatta il cosiddetto esercizio provvisorio, con un limite alla possibilità degli enti pubblici di spendere soldi: non succede dal 1988.
Cosa cambia per le pensioni con la manovra 2026
Nonostante le promesse fatte dal governo Meloni nel corso dell'anno, con la legge di bilancio 2026 scatta l'aumento dell'età pensionabile. Sarà di un mese dal 2027 e altri due mesi dal 2028, per un totale di tre mesi in più tra due anni. L'aumento si applicherà solo in parte (un mese nel 2028, uno nel 2029 e uno nel 2030) per le forze armate, forze di polizia, vigili del fuoco e guardia di finanza.
Dall'anno prossimo sarà cancellata definitivamente non solo Quota 103, ma anche Opzione donna. Una misura che pure il centrodestra aveva detto di voler rendere stabile. Invece, dopo un forte calo delle beneficiarie negli ultimi anni (a causa dei requisiti più stringenti imposti proprio dal governo Meloni), non si sono trovati i soldi per rinnovare l'anticipo pensionistico per un altro anno.
L'unico modo per lasciare il lavoro prima delle scadenze previste dalla legge Fornero, così, diventa l'Ape sociale, che comunque ha una platea piuttosto contenuta. Sono stata anche ridotte le risorse per il pensionamento anticipato dei lavoratori precoci e di quelli che fanno mansioni usuranti.
Dall'anno prossimo non sarà più possibile per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, sommare i soldi ottenuti con i fondi pensione privati ai contributi accumulati per lasciare il lavoro in anticipo. Era una norma che il centrodestra aveva introdotto solo lo scorso anno, ma che secondo il ministro dell'Economia Giorgetti "non interessava a nessuno".
Sempre per quanto riguarda i futuri pensionati, dal 1° luglio 2026 i nuovi assunti avranno sessanta giorni di tempo per decidere dove stanziare il loro Tfr: se non lo fanno, questo andrà automaticamente a un fondo pensione privato, per incentivare la previdenza complementare.
Per chi è già in pensione, invece, gli aumenti degli assegni saranno contenuti. Gli assegni minimi saliranno di circa tre euro al mese (da 616,67 euro a 619,80 euro). Per gli assegni sociali maggiorati, l'incremento sarà di 12 euro al mese.
Chi ci guadagna con il taglio dell'Irpef
Scatterà un taglio dell'Irpef che si applica ai redditi tra 28mila e 50mila euro: l'aliquota passerà dal 35% al 33%. Dato che l'Irpef è progressiva, ci guadagneranno anche tutti coloro che hanno un reddito tra 50mila e 200mila euro (qui ci sarà un limite ai benefici, anche se diversi ultra-ricchi avranno comunque accesso allo sconto fiscale).
I guadagni che verranno dal taglio dell'Irpef saranno in tutti i casi contenuti, ma per qualcuno più che per altri. Per esempio, chi ha un reddito da 30mila euro (lordi) all'anno pagherà appena 40 euro all'anno in meno di tasse. Chi si avvicina o supera i 50mila euro, invece, risparmierà 440 euro all'anno, o 37 euro al mese. Secondo i calcoli dell'Ufficio parlamentare di bilancio, gli operai in media risparmieranno 23 euro, mentre i dirigenti circa 408 euro.
Le novità per gli stipendi in busta paga nel 2026
Alcune misure riguardano direttamente le buste paga. Una che è stata modificata fino all'ultimo aiuta chi riceverà un aumento di stipendio a causa di un rinnovo contrattuale, o chi l'ha ricevuto dal 2024 in poi. Per i lavoratori che si trovano in questa situazione, e che hanno un reddito fino a 33mila euro, i soldi in più incassati grazie all'aumento di stipendio saranno tassati solamente al 5% (invece del 23% o del 33%, come da Irpef ordinaria). Di fatto, quindi, il netto in busta paga salirà leggermente.
In più, anche i pagamenti per il lavoro straordinario, quello notturno e nei festivi saranno detassati: si pagherà un'imposta del 15%, con un beneficio massimo di 1.500 euro. Questo riguarderà, però, solo chi ha un reddito fino a 40mila euro. Infine, per i premi di risultato erogati ai dipendenti l'imposta scenderà dal 5% all'1%, fino a un tetto di mille euro all'anno (fino a 2mila euro per i dipendenti con figli). Se l'azienda, invece di premi di risultato, dà delle azioni, i dividendi ottenuti da quelle azioni saranno esentasse per la metà del loro valore (fino a 1.500 euro).
Chi potrà usare la rottamazione quinquies per i debiti con il Fisco
La rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali permetterà a molti contribuenti che sono in debito con il Fisco di mettersi in regola. Saranno ammesse le cartelle che vanno dal 1° gennaio 2000 alla fine del 2023. Il dovuto si potrà pagare in fino a 54 rate bimestrali, quindi nel corso di nove anni.
L'importo minimo di ciascuna rata sarà di 100 euro. Il tasso d'interesse che scatterà sui pagamenti sarà del 3% all'anno – un intervento della Lega l'ha abbassato rispetto alla norma originaria, che l'aveva fissato al 4%.
Nuovo Isee 2026, come cambiano le regole con la legge di bilancio
Nuove regole per il calcolo dell'Isee, ma solo per quanto riguarda l'Isee necessario a chiedere prestazioni come l'Assegno di inclusione, il bonus nuovi nati, il bonus nido. Il valore della prima casa di proprietà sarà escluso, fino a 91.500 euro di valore catastale. Non solo: questa soglia sarà ancora più alta, ovvero di 200mila euro, per chi risiede nelle città metropolitane: si parla di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Sassari.
L'importo che si può escludere dal calcolo dell'Isee salirà di 2.500 euro per ogni figlio convivente, a partire dal secondo figlio in poi. Sempre per quanto riguarda l'Indicatore della situazione economica equivalente, la scala di equivalenza è stata cambiata in modo da favorire le famiglie più numerose. Naturalmente, più l'Isee è basso, più è facile avere accesso agli aiuti.
La tassa su banche e assicurazioni
Dopo polemiche e trattative interne, ci sarà una tassa su banche e assicurazioni. Per loro, l'Irap salirà del 2% negli anni dal 2026 al 2028. In più, le banche dovranno pagare una tassa più alta per distribuire agli azionisti il patrimonio messo da parte negli ultimi anni.
L'aumento Irap non colpirà tutti, però. Nel 2027 e nel 2028, infatti, ci sarà una franchigia (cioè un limite sotto il quale non bisogna pagare) fissata a 90mila euro per escludere le banche più piccole. In più, non dovranno pagare diversi tipi di società finanziaria (quelle di intermediazione mobiliare, quelle di gestione di fondi comuni d'investimento e altre ancora).
Le misure per le imprese nella manovra
Alle aziende è stato dedicato l'ultimo pacchetto di misure che il governo Meloni ha inserito nella manovra, tra le polemiche del centrodestra per le coperture usate. Ecco cosa è rimasto: circa 1,3 miliardi di euro saranno dedicati a rifinanziare la cosiddetta Transizione 5.0; circa 500 milioni andranno, invece, alle aziende che hanno chiesto il sostegno relativo alla Zes unica. In più, nel 2026-2028 sarà confermato l'iperammortamento, ma non ci sono gli incentivi per le spese green.
Le nuove tasse in legge di bilancio 2026
Ci sono diverse piccole misure che vedranno aumentare le spese per i cittadini. Un esempio è la tassa sui piccoli pacchi (quelli che valgono meno di 150 euro) spediti da Paesi all'esterno dell'Unione europea: costerà due euro, è dovrà essere versata dalle aziende, che però con tutta probabilità la riverseranno sui clienti.
In più, dal 2026 scatteranno aumenti dei prezzi delle sigarette: circa quaranta centesimi in più, da qui al 2028, per ogni pacchetto. Incrementi più marcati per il tabacco trinciato: circa ottanta centesimi in più per ogni confezione da 30 grammi, di cui cinquanta centesimi già dal 2026. Anche in questo caso si tratta di costi che dovranno pagare le aziende, che potranno decidere quanto alzare effettivamente i prezzi dei pacchetti.
Un altro esempio è l'aumento della tassa sulle polizze Rc auto, per quanto riguarda gli infortuni: non si pagherà più il 2,5%, ma il 12,5%. Si parla di tasse che dovranno versare le assicurazioni. È facile immaginare che, di conseguenza, i costi delle polizze aumenteranno .
Infine, l'aumento delle accise sul carburante. Saliranno le accise sul gasolio: + 4,05 centesimi al litro a partire dal 1° gennaio 2026. Buona notizia per chi ha un'auto a benzina, dato che in parallelo le accise su quel tipo di carburante scenderanno di 4,05 centesimi al litro. Per molti autisti, però, questo aumento significherà una spesa più alta al distributore.
I bonus rinnovati e quelli nuovi in Manovra
La manovra 2026 rinnova diversi bonus. Ad esempio, il bonus ristrutturazioni resterà al 50% per la prima casa e al 36% per la seconda casa ancora per un anno. Così come verrà confermata anche l'anno prossimo la carta Dedicata a te per chi ha Isee basso e nessun altro sostegno.
Ma ci sono anche alcune misure nuove che saranno lanciate per la prima volta. Nel 2026 scatterà un bonus di 1500 euro per chi si iscrive alle scuole paritarie alle medie o nei primi due anni di superiori, con Isee fino a 30mila euro. Ci sarà anche un bonus libri, erogato a livello comunale, per le scuole superiori, sempre con Isee richiesto sotto i 30mila euro. Infine, dal 2027 nascerà il bonus Valore Cultura per i neodiplomati: devono ancora essere stabiliti gli importi e i criteri per l'assegnazione.