M5S Parma, vietato parlare coi giornalisti per evitare danni di immagine

No alle critiche, anche quando si parla con gli amici, no ai commenti sull'attività amministrativa sui social network, no al dialogo con i giornalisti. Così come già accaduto al Comune di Napoli, anche questi alcuni a Parma viene varato un codice comportamentale che impone una serie di norme da tenere conto per i 1.300 dipendenti pubblici della Giunta a 5 Stelle guidata dal sindaco Federico Pizzarotti. Nel documento, varato lo scorso mese di dicembre ma reso noto oggi dalla Gazzetta di Parma, si legge che "il personale si astiene dall'esprimere giudizi sull'operato dell'ente che possano recare danno o documento"e questo "anche nell'ambito dei social network". Silenzio totale in particolare per il personale che opera nell'ambito educativo: zero commenti sulle scelte del Comune in materia di nidi e scuole dell'infanzia. In particolare "nel rapporto con i genitori – scrive il codice – il personale deve astenersi dal fare commenti o esprimere giudizi sulle scelte dell'amministrazione". Vietato anche intrattenere rapporti diretti con i media o rilasciare interviste. Anche la rispettabilità del luogo di lavoro vuole la sua parte, quindi norme che vanno dalla scrivania sempre in ordine al cartellino ben vista sino all'obbligo, agli agenti della polizia municipale, di usare sempre il ‘lei' ed evitare categoricamente l'uso del dialetto. No categorico anche a orecchini, piercing, collane o più semplicemente "ogni forma di appariscenza". Per chi sbaglia previste multe molto salate. Per un commento ‘sbagliato' sul il comune di Parma sui social network si rischia una sospensione dal servizio anche di dieci giorni; se si parla con i giornalisti la sanzione è ridotta a quattro.