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M5s contrario a presidenzialismo, Conte: “Ok a rafforzamento premier, ma no mortificazione Parlamento”

La delegazione del M5s ha incontrato il governo nell’ambito dei colloqui sulle riforme istituzionali. Conte si è detto contrario alle proposte del governo su elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio: “Abbiamo lasciato 11 proposte specifiche che servano tra l’altro a evitare cambi di casacca”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader del M5s Giuseppe Conte, durante l'incontro con la presidente del Consiglio Meloni, ha espresso la linea del Movimento sulle riforme istituzionali proposte dal governo Meloni, l'elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio. Il M5s si è detto contrario alle soluzioni offerte dall'esecutivo, ma disponibile a mantenere aperto il dialogo e a proseguire il percorso all'interno di una commissione parlamentare costituita ad hoc.

Il faccia a faccia tra la delegazione pentastellata e la premier Meloni a Montecitorio è durato circa un'ora e venti. "Il tema è che almeno da questo primo incontro non è arrivata una condivisione: siamo per soluzioni sensate e anche a un rafforzamento dei poteri del premier ma in un quadro equilibrato, che non mortifichi il modello parlamentare che è molto utile per l'inclusività e favorisce la soluzione dei conflitti. E ci sta molto a cuore la funzione del Presidente della Repubblica che è di garanzia e serve alla coesione nazionale, ha un ruolo chiave", ha detto Conte, al termine del confronto.

"Abbiamo condiviso la diagnosi su alcune criticità del nostro sistema. Noi riconosciamo queste criticità, a partire dal problema dell'instabilità degli esecutivi. Siamo assolutamente consapevoli che questo è un problema che dovremmo risolvere, come è un problema anche quello di garantire al Parlamento un percorso più funzionale. Il tema è che, almeno da questo primo incontro, non è venuta fuori una condivisione delle soluzioni".

"Abbiamo messo una premura sul tavolo, ci sembra una contraddizione perseguire un progetto di autonomia differenziata spinta e nello steso tempo si mira a rafforzare le prerogative e i poteri dell'autorità centrale", ha sottolineato.

"Siamo disponibili per quanto riguarda il metodo al dialogo in una commissione parlamentare costituita ad hoc, raccomandiamo questo percorso", ha aggiunto.

"Abbiamo lasciato 11 proposte specifiche che servano tra l’altro a evitare cambi di casacca. Abbiamo spiegato che siamo contrari all’Autonomia differenziata spinta, che svuota i poteri dello Stato. Abbiamo invitato il presidente Meloni a mantenere un’interlocuzione perché non è raccomandabile andare avanti a colpi di maggioranza", ha spiegato.

Cosa ha detto Meloni durante l'incontro con Conte

La presidente del Consiglio Meloni, secondo quanto emerso, durante il colloquio con Conte avrebbe detto: "L'instabilità è alla base di molti problemi che ha la nostra Nazione, perché indebolisce inevitabilmente i Governi, li ostacola, e ci indebolisce a livello internazionale. Nel periodo di venti anni in cui noi abbiamo avuto svariati governi, la Francia col sistema semipresidenziale ha avuto quattro Capi di Governo, cioè quattro Presidenti della Repubblica, e la Germania tre cancellieri". 

Inoltre avrebbe ricordato che "Ci sono diversi modelli che si possono prendere a esempio e vi dico di più, non è detto che l'Italia non possa immaginare un suo modello, ne avremmo diritto e ne possiamo inventare anche uno migliore".

"Gli scenari possibili principali di cornice sono tre: il sistema presidenziale, che voi conoscete, presidenzialismo in senso stretto con elezione diretta del presidente della Repubblica, che è anche capo del governo, il semipresidenzialismo sul modello francese, quindi elezione diretta del presidente della Repubblica che nomina un capo del Governo, oppure c'è l'opzione dell'elezione diretta del presidente del Consiglio che in questo caso mantiene in capo al Parlamento l'elezione del presidente della Repubblica, che mantiene il suo ruolo di personalità super-partes e di contrappeso". Queste le ipotesi elencate, secondo quanto si apprende, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla delegazione del M5s.

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