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L’Odissea infinita di Italia.it: milioni di euro spesi, ma app fuori uso in piena stagione turistica

Ideato dal secondo governo Berlusconi nel 2004, il sito Italia.it era immaginato per raccogliere tutta l’offerta turistica del nostro Paese. Tra flop ed errori pagati a suon di milioni di denaro pubblico, il portale però non è mai decollato davvero, ha subito una serie di stop and go ed è stato spesso al centro delle polemiche. Ora il ministero del Turismo di Daniela Santanché prova a rilanciarlo, grazie ai fondi del Pnrr. Ma proprio nei giorni in cui la stagione estiva è sul trampolino di lancio, ecco il nuovo inciampo.
A cura di Marco Billeci
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Prendiamo un turista che arriva in queste ore in Italia dall'estero per un tour della Penisola, all'inizio delle vacanze estive. O prendiamo una famiglia italiana che – dopo la chiusura delle scuole – decide di fare qualche giorno di vacanza in giro nel nostro Paese. Mettiamo che, per un qualche caso del destino, queste persone prima di partire abbiano letto le parole della ministra del Turismo Daniela Santanché, che già appena insediata il 2 dicembre 2022 diceva: "Puntiamo a far diventare il portale Italia.it un punto di riferimento per i turisti di tutto il mondo”. E mettiamo che, bontà loro, i nostri turisti si siano fidati delle parole di Santanché e per avere qualche dritta per il loro viaggio abbiano deciso di scaricare la applicazione mobile di Italia.it.

Ecco se, incoraggiati dai proclami della ministra, questi viaggiatori installassero la app sui loro smartphone, anziché a suggerimenti per visite e itinerari, si troverebbero di fronte a questo messaggio: "L'app è momentaneamente non disponibile, torna presto a trovarci per scoprire tutte le novità". Sì perché secondo la segnalazione di un nostro lettore che Fanpage.it ha potuto verificare, già da diversi giorni l'applicazione per i cellulari di Italia.it è fuori uso, indisponibile per chiunque voglia consultarla. E lo rimarrà almeno fino a fine giugno, quando saremo già in piena estate. Eppure quando il nuovo sito di Italia.it e la relativa app furono lanciati due anni fa, Santanché assicurava che: "serviranno ai visitatori di tutto il mondo per potersi orientare tra le varie offerte turistiche".

Chi ha avuto modo di navigare sull'applicazione prima del blackout, sostiene che l'interfaccia si  fosse rivelata poco o per niente fruibile dagli utenti e sospetta che questo sia il motivo per cui alla fine si sia deciso di resettarla. Fonti del ministero del Turismo consultate da Fanpage.it spiegano che: "L’app Italia.it è temporaneamente sospesa per permettere importanti aggiornamenti, per cui si è reso necessario sospenderla temporaneamente come si evince dal messaggio che si trova ora sulla app. Si sta lavorando per migliorare l’esperienza utente e rendere l’app più semplice, accessibile e integrata con il sistema digitale del turismo. Il nuovo rilascio è previsto entro fine giugno 2025″.

Italia.it, un progetto con i fondi del Pnrr

Insomma, alla fine dei giochi l'applicazione rimarrà disattiva per almeno un mese, nel pieno dell'afflusso turistico sulla Penisola. Un tempo molto lungo per un normale aggiornamento di una app e più compatibile con l'idea di un completo restyling. Dal ministero si fa notare come comunque il sito desktop di Italia.it rimanga pienamente operativo. Vero, ma in un formato però più difficile da consultare per chi si trova in vacanza e nella maggior parte dei casi ha a disposizione solo lo smartphone. Sempre fonti del dicastero guidato da Santanché assicurano che il rilascio della nuova versione non prevederà nuovi bandi di gara e costi aggiuntivi a carico delle finanze pubbliche.

Qua la questione dei soldi non è secondaria, perché lo sviluppo dell'applicazione di Italia.it fa parte di un maxi progetto da 114 milioni finanziato con i fondi del Pnrr e destinato a creare un hub digitale in grado di collegare e valorizzare tutta l'offerta del turismo in Italia. Un programma ambizioso e articolato, di cui il portale Italia.it dovrebbe essere uno snodo essenziale, per mettere in contatto gli operatori turistici privati di diversa natura direttamente con i  visitatori del nostro Paese.

La storia travagliata del portale del turismo

L'investimento del Pnrr rappresenta forse l'ultimo tentativo di rilanciare un dominio con una storia travagliata e costellata dai flop. Il progetto Italia.it è immaginato nel 2004 dal governo Berlusconi per mettere in rete tutti i servizi e le info utili a chi si avrebbe visitato il nostro Paese: hotel, ristoranti, musei, attrazioni turistiche etc… L'investimento per realizzarlo è di svariati  milioni di euro (sulla cifra precisa si è combattuta per anni una guerra di numeri).

La gestazione di Italia.it però è particolarmente lunga e complessa tanto che il sito viene inaugurato solo nel 2007, con il governo Prodi e Francesco Rutelli al ministero del Turismo. È  a quel periodo che risale l'appello "Please Visit Italy" lanciato da Rutelli in un inglese stentato, nel video di lancio del nuovo portale, che già all'epoca diventò virale in rete. Ma più che i problemi di pronuncia, ad affossare subito l'iniziativa sono i buchi nel progetto: contenuti striminziti e scadenti, bug, problemi di accessibilità, etc…. Dopo nemmeno un anno, la pagina web viene chiusa, travolta dalle polemiche per lo spreco di denaro pubblico.

Negli anni successivi, prima il nuovo governo Berlusconi e poi quello Monti provano a rilanciare con nuovi investimenti, ma senza successo e in seguito di fatto Italia.it viene lasciato andare alla deriva del mare digitale, destinato a finire su un binario morto. Fino appunto alla inaspettata resurrezione, grazie ai fondi europei del Recovery Plan. Anche nella nuova incarnazione, però, non sono mancati inciampi e critiche, basti pensare alla celeberrima Venere Influencer inventata per fare da testimonial, tra l'altro, delle opportunità offerte dal portale agli utenti.

Per ora, guardandosi in giro, sembra difficile sostenere che anche con la nuova imponente iniezione di denaro pubblico, Italia.it sia diventato un punto di riferimento per un qualsiasi turista che dall'estero o dall'interno dei nostri confini si trovi a visitare la Penisola. Dal ministero di Santanchè però sono convinti di poter ridare slancio al progetto, puntando anche sui contenuti realizzati direttamente dagli operatori turistici privati, che vorranno promuoversi tramite il portale pubblico. Intanto però conviene sbrigarsi a ridisegnare la applicazione mobile e riattivarla, in una corsa contro il tempo prima che l'estate entri nel vivo.

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