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L’Italia resta in zona bianca, solo la Sicilia in giallo: nessun cambio di colore dal 13 settembre

Da lunedì 13 settembre nessun’altra Regione dovrebbe entrare in zona gialla: Calabria e Sardegna hanno mantenuto dati da zona bianca sui ricoveri. Resta, quindi, in zona gialla solamente la Sicilia. Tuttavia i territori che rischiano un passaggio alla fascia con maggiori restrizioni nelle prossime settimane non sono solo questi: vediamo tutte le cifre su terapie intensive e ricoveri ordinari.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Sicilia rimane in zona gialla, ma tutto il resto d’Italia dovrebbe mantenere la zona bianca anche per la prossima settimana, quella che partirà da lunedì 13 settembre. L’ufficialità arriverà con la cabina di regia e il conseguente monitoraggio settimanale, atteso per la giornata di oggi, come di consueto. I dati, però, non dovrebbero riservare grosse sorprese, considerando che quelli decisivi – riguardanti i ricoveri – fanno riferimento all’aggiornamento di martedì. E stando alle cifre riportate da Agenas sui ricoveri sia la Calabria che la Sardegna, ovvero le Regioni più a rischio, i valori sono al di sotto delle soglie che fanno scattare la zona gialla. Si perde la zona bianca, infatti, in caso di incidenza superiore ai 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, occupazione dei posti letto in area medica superiore al 15% e di quelli in terapia intensiva superiore al 10%. Criteri in cui, al momento, rientra solo la Sicilia e sarà quindi l’unica Regione in zona gialla anche per la settimana che parte da lunedì 13 settembre.

I dati su ricoveri e terapie intensive Regione per Regione

A livello nazionale, stando agli ultimi dati Agenas, l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva si attesta al 6%, quello dei reparti di area medica al 7%. Andiamo a vedere gli ultimi dati, aggiornati al 9 settembre, Regione per Regione, per capire quali territori rischiano la zona gialla nelle prossime settimane, considerando che la prima percentuale è sulle terapie intensive e la seconda sui ricoveri in area medica:

  • Abruzzo 3% – 6%
  • Basilicata 3% – 14%
  • Calabria 7% – 18%
  • Campania 4% – 10%
  • Emilia-Romagna 5% – 5%
  • Friuli-Venezia Giulia 7% – 4%
  • Lazio 6% – 7%
  • Liguria 4% – 5%
  • Lombardia 4% – 6%
  • Marche 11% – 6%
  • Molise 0% – 7%
  • Bolzano 7% – 4%
  • Trento 0% – 4%
  • Piemonte 3% – 3%
  • Puglia 5% – 7%
  • Sardegna 12% – 14%
  • Sicilia 13% – 22%
  • Toscana 10% – 8%
  • Umbria 7% – 7%
  • Valle d’Aosta 0% – 1%
  • Veneto 5% – 4%

Quali Regioni sono a rischio zona gialla

Considerando questi dati e i parametri con cui si passa dalla zona bianca a quella gialla, le Regioni a rischio – non dalla prossima settimana, ma probabilmente almeno da quella successiva – sono soprattutto Sardegna e Calabria. La Sardegna ha attualmente il 12% dei posti occupati in terapia intensiva, quindi oltre la soglia, ma il 14% in area medica, quanto basta per evitare la zona gialla. Peraltro entrambi i dati sono in leggero calo rispetto all’inizio della settimana (sulle rianimazioni si era arrivati al 15%), per cui la zona bianca potrebbe anche essere conservata più a lungo. Discorso simile per la Calabria, dove però sotto la soglia (e in calo) è il dato sulle terapie intensive: 7% con il 18% (quindi oltre il limite) di ricoveri in area non critica.

In Calabria è in calo soprattutto il dato sulle rianimazioni, quello che permette alla Regione di conservare la zona bianca. Ha invece superato la soglia delle intensive un’altra Regione: le Marche. Qui siamo all’11% di occupazione, ma con ampio margine sui ricoveri non critici: 6% con limite al 15%. Da tenere d’occhio anche i dati della Toscana, con il 10% di occupazione delle rianimazioni e 8% in area medica. Ultimo elemento riguarda la Sicilia, che resta in zona gialla ma, allo stesso tempo, non sembra vicina a valori da zona arancione: siamo al 13% di intensive e 22% di ricoveri in area medica, con trend che sembra non essere più in salita negli ultimissimi giorni.

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