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L’intervento integrale di Elly Schlein a Bari: “Non accetto attacchi al Pd, il nemico è Giorgia Meloni”

L’intervento integrale di Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, a Bari per il comizio elettorale del candidato alle comunali Vito Leccese.
A cura di Redazione
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Sono felice di essere qui, caro Vito. Siamo qui per confermarti tutta la nostra fiducia e il nostro supporto. Vito Leccese è una persona per bene, specchiata, che si è sempre messa a servizio della comunità, con intelligenza, competenza e generosità, con una storia di impegno che parla chiaro sulla giustizia sociale e ambientale e poi nell’amministrazione.

Vito noi siamo al tuo fianco e siamo pronti a sostenerti come candidato sindaco in questa sfida per il futuro di Bari. Siamo pronti a sostenerti anche se vorrai tentare ancora la strada dell’unità dialogando con Michele Laforgia per evitare la spaccatura che loro hanno prodotto ieri, trovando una sintesi insieme. Ma come hai detto, senza imposizioni.

Noi abbiamo sempre lavorato per l’unità, a differenza di altri. Come ha detto Vito, anche ieri abbiamo proposto a Laforgia di fare un passo indietro entrambi, per farne uno avanti insieme trovando un profilo unitario. Ma la risposta è stata negativa, anche da chi aveva già architettato le sue conferenze stampa, peraltro in luoghi confiscati alla mafia grazie all’impegno del Partito Democratico che amministra qui.
Abbiamo sempre lavorato e continueremo a lavorare per l’unità e non perché ce lo imponga il medico ma perché ce lo chiedete voi per costruire l’alternativa e battere queste pessime destre. Perché per noi l’avversario è e rimane questo governo, questa destra, Giorgia Meloni.

È più facile distruggere che costruire, ma se non costruiamo adesso ci troveremo poi – come diceva il poeta – “a costruir su macerie”. Però una cosa deve essere chiara. Non mi scompongo mai per gli attacchi a me, ma non sono disposta a tollerare attacchi a questa nostra comunità.

Sono felice di essere qui anche per un altro motivo. Perché nei corridoi romani sentivo già girare la voce che non sarei venuta qui da voi. E invece io sono qui con voi e per voi. A metterci la faccia. A fare questa battaglia insieme, per la città di Bari e per la buona politica, contro chi la vuole inquinare. Sono qui perché io a differenza di altri sono persona che mantiene gli impegni, e in politica se perdi questo hai perso tutto. Perché oggi vieni meno all’impegno con noi, domani con altri, dopodomani con gli elettori. Non è serio.

Mi dispiace molto questa scelta unilaterale di Conte coi 5 Stelle di far saltare le primarie senza cercare insieme una soluzione. Così aiuta la destra. Abbiamo bisogno di una politica che guardi alle prossime generazioni più che alle prossime elezioni e ai sondaggi. Capisco che chi ha iniziato in politica direttamente da Palazzo Chigi non abbia molta dimestichezza con la militanza dal basso, la fatica, lo sforzo collettivo di costruzione democratica di cui voi siete protagonisti, ma quantomeno pretendo si abbia rispetto per questa comunità.

Perché far saltare le primarie a tre giorni dal voto, è una sberla a tutta la gente per bene che si stava preparando a venire a votare domenica per Vito o per Michele, ed è anche un’insopportabile illazione sul fatto che i due candidati, entrambe persone specchiate, si potessero avvalere di metodi non trasparenti.

Così come non accetto il pregiudizio secondo cui chi abita a Bari vecchia non sia in grado di esprimere un voto libero, è un pregiudizio che questa città e la sua gente non meritano.

Sono qui perché questa città non merita di venire macchiata per intero dal malaffare che vorrebbe condizionarla. Perché vedo tra voi chi si rimbocca le maniche ogni giorno, da anni, per non lasciare un centimetro alle mafie e ai prepotenti, a chi persegue l’interesse proprio anziché quello collettivo. Non permettete a nessuno di farvi ficcare in un calderone di melma indistinta, perché voi siete l’antidoto a quella melma e l’avete sempre. Perché non è negando la partecipazione che si contrasta l’infiltrazione. È con più democrazia e partecipazione che si spazza via chi vuole condizionare.

Bari è una città rifiorita in questi vent’anni, e questo lo riconoscono tutti, si è rianimata grazie allo sforzo delle amministrazioni – e per questo voglio ringraziare Antonio Decaro e la sua squadra, così come il sindaco che l’ha preceduto Michele Emiliano- che hanno lottato per creare opportunità nuove, strappando vecchie abitudini e privilegi, contrastando consorterie e interessi sbagliati. Ma questa lotta come vedete non è finita, non basta mai, e ci richiede di alzare il livello di guardia.

La vicenda di Triggiano e le inchieste di queste settimane sul voto di scambio se le accuse sono confermate sono gravissime. E feriscono anzitutto chi si impegna ogni giorno per restituire dignità alla politica, in un momento in cui il 50% delle cittadine e dei cittadini non va a votare. Davanti a questi fatti la soluzione non è quella più facile, che va tanto di moda: cercare di puntare il dito sempre contro qualcun altro. Ma anzitutto guardarsi dentro e il Partito Democratico intende farlo fino in fondo. Con autocritica e determinazione. Perché non siamo immuni dai tentativi di infiltrazione e allora dobbiamo diventarlo.

Per questo la nostra linea deve essere molto chiara: non accettiamo voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati. Non ci interessano, non li vogliamo. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali senza farsi alcuno scrupolo non deve trovare alcuno spazio nel partito che stiamo ricostruendo, deve trovare le nostre porte chiuse e sigillate.
C'è qualcosa che viene prima del consenso ed è il buon senso. Ci siamo presi l’impegno, io per prima candidandomi a segretaria, a cambiare il PD per cambiare il Paese, e stiamo lavorando a testa bassa ogni giorno per costruire un’alternativa a questa destra. Su questa linea e sulla legalità non indietreggeremo di un millimetro e come diceva Vito non prendiamo lezioni.

E per fortuna che la magistratura fa il suo lavoro e porta avanti le indagini, la ringrazio. Non siamo come la destra che attacca e cerca di indebolire la magistratura ogni giorno, salvo quando vuole strumentalizzarne il lavoro per colpire una buona amministrazione a due mesi dal voto.

Ma io vi chiedo uno sforzo in più. Di arrivare anche prima delle indagini. Di impedire che cose simili possano mai accadere. A tutti i nostri militanti e amministratori chiedo di essere i nostri anticorpi sul territorio, di difendere i principi della buona politica, di alzare la guardia e denunciare ogni irregolarità, di segnalare ogni stranezza, di tenere lontani gli interessi sbagliati e il malaffare.

Noi vogliamo aprire porte e finestre di questo partito alle energie migliori, ma chi entra deve passare dal vostro sguardo rigoroso come fosse un metal detector. E in questo chiedo uno sforzo in più ai nostri amministratori regionali e locali: tenete lontani i trasformisti, come quelli che di volta in volta passano da destra e sinistra come se fosse la stessa cosa, e che si muovono per convenienza e non per le idee, tutti quelli che stanno un po’ di qua o un po’ di là lasciateli di là, che si sta meglio senza.

Questi anni per Bari hanno voluto dire la riapertura dei teatri, le bonifiche dell’amianto, il disinquinamento della Fibronit, aumentare i nidi, attrarre tante nuove aziende e creare opportunità per i giovani, investire sulla conoscenza, sulle università e i politecnici, attrarre turismo e migliorare la qualità della vita delle persone. E Vito Leccese si candida per andare avanti nel rilancio e nella risposta ai bisogni dei baresi, che stanno cambiando. La società è spaventata dalle grandi trasformazioni che stanno avvenendo, non bisogna mai banalizzare questa paura, ma prendere le persone per mano e dare risposte concrete.

C’è tanto da fare sul diritto alla casa, che la destra nega: per studenti, per lavoratori, per chi è in difficoltà. Hanno deciso di fermare il fondo affitto e non hanno fatto nulla per chi si è visto schizzare il costo del mutuo: ho ricevuto la testimonianza di una donna di 27 anni che sta crescendo sola suo figlio, prende 900 euro al mese e il mutuo è arrivato a costarle 850. Ma coma si fa a vivere con 50 euro al mese? Di questo ci dobbiamo occupare perché la destra non lo fa e sta peggiorando le cose.
C’è tanto da fare sulla rigenerazione urbana e serve più coraggio nel contrasto al consumo di suolo. State raddoppiando i posti negli asili nido che significa ridurre le diseguaglianze tra bambini dai primi anni di vita e sostenere l’occupazione femminile. Perché non sta scritto da nessuna parte che il carico di cura debba gravare sproporzionatamente sulle spalle delle donne.

Abbiamo tanto da fare, e dobbiamo fermare queste destre. Che siccome sanno che le persone riconoscono lo sforzo fatto da Decaro e dalla sua squadra, non avendo argomenti, stanno tentando di far saltare il banco con una scelta fortemente politica di mettere Bari tutta alla gogna. É una vergogna. Sarà la gente di Bari a rispedire al mittente questa becera strumentalizzazione al mittente.

Perché mentre la destra parla di Bari non dice nulla sui tagli che sta facendo il governo Meloni alla sanità pubblica e universalistica. Perché vogliono una sanità in cui chi è ricco salta le liste di attesa andando dal privato, e chi è povero rinuncia a curarsi e noi da sinistra non lo accettiamo. Invece serve mettere più risorse sulla sanità pubblica, sbloccare le assunzioni e riempire i reparti abbattendo le liste d’attesa. Sono quelli che hanno messo il merito nel nome del ministero prima di dire cosa investiranno nella scuola pubblica per garantire a tutte le bambine e i bambini uguale diritto a un’istruzione di qualità. Perché oggi dipende ancora da dove sei nato e in quale famiglia.

Con il dimensionamento scolastico tolgono autonomia scolastiche proprio dove servono di più: nelle periferie, nelle aree interne e montane. E dovremmo pagare meglio gli insegnanti, che sono i meno pagati d’Europa. In questi giorni abbiamo sentito ministri parlare di quote di stranieri da limitare nelle scuole, ma nelle scuole non ci sono italiani o stranieri ci sono solo bambine e bambini che hanno diritto all’istruzione. E quelli che loro chiamano stranieri per il 70% sono nati e cresciuti in Italia: sono italiani. Serve una legge che lo riconosca.

Questa destra volta le spalle ai lavoratori e alle lavoratrici poveri, che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. A loro è dedicata la nostra battaglia per il salario minimo, perché sotto i 9 euro non è lavoro, è sfruttamento. Non può essere legale. La destra ha bloccato e svuotato la nostra proposta, perché per loro il lavoro è un favore, per noi è un diritto. Hanno cancellato il reddito di cittadinanza mentre in Italia di sono 5,7 milioni di poveri. Perché per la destra la povertà è una colpa individuale, e invece è un grave problema sociale dovuto a politiche che dobbiamo cambiare. Siamo di fronte a una sedicente patriota come Meloni che spacca l’Italia in due con l’autonomia differenziata che vuole cristallizzare e aumentare le diseguaglianze che il Sud ha già pagato troppo: non c’è riscatto per l’Italia senza il riscatto del Sud.

E come se non bastasse vuole smantellare la Costituzione e la repubblica parlamentare per andare verso il modello del capo solo al comando: ma questo Paese ha già dato, e noi non ci stiamo. Dietro al “decidete voi” c’è un gigantesco “decido io per voi”, che sarete liberi solo ogni cinque anni di andare ad acclamare un capo. Se vogliamo dare più potere al voto dei cittadini cambiamo la legge elettorale e permettiamo loro di scegliersi i propri rappresentanti, anziché tenere le liste bloccate.

Stanno occupando militarmente la Rai, che invece andrebbe riformata, ed è stato un errore del centrosinistra non farlo quando era al governo. E intanto una partecipata dello Stato starebbe per vendere la seconda agenzia di stampa italiana a un parlamentare della maggioranza: roba che neanche in Ungheria.

Troppo impegnati a parlare di Bari in questi giorni non hanno detto una parola sulla ministra Santanché accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato, stiamo ancora aspettando le sue dimissioni, non hanno detto una parola nemmeno sul ministro Salvini che non straccia gli accordi con il partito di Putin, che sta espropriando 500 case per la follia del Ponte sullo Stretto e intanto è ministro alla casa e sul diritto alla casa in un anno e mezzo non hanno fatto nulla. Anzi, hanno deciso di non rinnovare i 330 milioni di fondo per l’affitto a chi non ce la fa a pagarlo.

Noi siamo una comunità orgogliosa che si batte per questi principi che affondano le radici nella Costituzione. Ci uniscono questi valori, come diceva prima anche Vito Leccese e pure Angelo Bonelli, che ringrazio per la sua presenza. Quella costituzione è repubblicana, laica, ma è come tutte e tutti noi soprattutto una Costituzione antifascista. Siamo una comunità non si fa schiacciare dalla propaganda, che è pronta a cambiare e rinnovarsi, ad aumentare gli anticorpi. La risposta migliore la darete voi, come avete fatto riempiendo Piazza del Ferrarese, come avete fatto questa sera, e vediamo se Telemeloni la manderà in onda questa piazza, visto che ormai Bari nei loro Tg ha superato la sfiducia a Santanché, Salvini, le notizie su Biden, Netanyahu e la necessità di un cessate il fuoco a Gaza.

Mostrate anche questa Bari coraggiosa che si è rimboccata le maniche, che non nega i problemi che ci sono ma li affronta insieme come comunità, e difende la buona politica che ha il solo interesse di migliorare la vita delle persone. Andiamo avanti, Vito!

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