Liguria, arrestate per “spese pazze” due consigliere regionali

Marylin Fusco e Maruska Piredda, due consigliere regionali in Liguria, sono state arrestate con l'accusa di peculato relativa alle spese fatte con i soldi del gruppo consiliare in Regione dell'Italia dei Valori nel 2012. Entrambe sono state poste agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa erano solite pagare con il denaro del partito dai pranzi ai gelati, dal taxi per andare dall'estetista al cibo per gli animali. Tutte voci di spesa che finivano nel bilancio del gruppo consiliare.
Marylin Fusco, già vicepresidente della Regione Liguria, si è detta "incredula e sconvolta". Dalla sua abitazionedi Montecatini, dove è stata disposta la custodia cautelare, la donna ha commentato: "Non ho nulla da nascondere. Le ricevute sono qua e, come è mio costume, ci metto la faccia senza nascondermi". Si tratta siostanzialmente delle stesse affermazioni fatte negli ultimi anni. La politica – infatti – ha sempre sostenuto di aver avuto una condotta regolare durante la sua permanenza nell'IDV.
La stessa inchiesta che ha portato all'aresto di Fusco e Piredda aveva coinvolto anche l'ex vicepresidente della Regione Nicolò Scialfa, anch'egli attualmente ai domiciliari. Gli inquirenti hanno messo nel mirino le spese del gruppo consiliare dell'Italia dei Valori tra il 2010 e il 2012. Scialfa finì nella rete della giustizia a causa di 70mila euro non giustificati, che per l'accusa sarebbero stati utilizzati per spese personali "non pertinenti all'attività politica". Quei soldi, tuttavia, provenivano da fondi pubblici