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La frase choc della leghista dal palco per Salvini: “Non c’è più la mafia che difende nostra terra”

Secondo l’ex senatrice leghista di Lampedusa, Angela Maraventano, intervenuta ieri a Catania dal palco “Io con Salvini”, le mafie “non hanno più quel coraggio e quella sensibilità che avevano prima”. Mare di polemiche e indignazione per le parole dell’ex parlamentare del Carroccio che poi, parlando sempre della criminalità organizzata, ha proseguito: “Dov’è? Non esiste più. Perché noi la stiamo completamente eliminando. Perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio”.
A cura di Annalisa Girardi
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L'ex senatrice leghista di Lampedusa, Angela Maraventano, ieri è salita sul palco di "Io con Salvini", la kermesse organizzata a Catania in concomitanza con l'udienza preliminare all'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini. E alcune sue dichiarazioni hanno innescato le polemiche: prima l'ex senatrice ha accusato il governo di collaborare con i trafficanti di uomini, per poi affermare che la criminalità organizzata "non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima". Frasi shock che hanno provocato l'indignazione di molti e che stanno ora facendo il giro dei social network.

Le frasi shock sulla mafia e sui migranti

Nel mirino delle accuse, le frasi pronunciate dal palco di "Io con Salvini" dell'ex parlamentare. Maraventano ha definito l'esecutivo come "abusivo", descrivendolo come responsabile di non impedire "l'invasione del Paese" e come "complice di chi traffica carne umana". Quindi le parole sulla criminalità organizzata. Parlando delle mafie che "non hanno più quel coraggio e quella sensibilità che avevano prima", l'ex parlamentare ha aggiunto: "Dove sono? Non esistono più. Perché noi le stiamo completamente eliminando. Perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio". Maraventano si è presentata sul palco con lo slogan "Salvini, Lampedusa combatte al tuo fianco" e ha concluso il suo intervento puntando il dito contro i migranti sbarcati in Sicilia: "Non è gente che ha bisogno di essere accolta, non è gente che sta male. Non è gente che scappa dalla guerra. Da otto mesi abbiamo il fenomeno dei tunisini: che cosa vengono a fare? Vengono a violentare il nostro Paese", ha concluso.

Rinviata l'udienza a Salvini

Intanto l'udienza all'ex ministro dell'Interno è stata rinviata al 20 novembre, al carcere di Bicocca di Catania. Ieri mattina era stato aperto il processo nei suoi confronti dopo il via libera del Senato all'autorizzazione a procedere e il successivo rinvio a causa dell'emergenza coronavirus. Al termine della Camera di Consiglio il gup Nunzio Sarpietro ha deciso di rinviare l'udienza preliminare in modo da poter prima ascoltare altri esponenti del governo Conte I. In primis proprio il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, poi l'ex vicepresidente Luigi Di Maio e gli ez ministri della Difesa, Elisabetta Trenta, e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Sarà sentita anche l'attuale titolare del Viminale, Luciana Lamorgese.

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