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Opinioni

Legge 40, ecco cosa succede dopo l’incostituzionalità. Intervista al prof. Flamigni

Caduto il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge 40, si consente di nuovo alle coppie sterili di ricorrere a donatori di gameti. Dice il “c’è già tutto quello che serve. Si deve solo costituire una nuova popolazione di donatori e darsi delle linee guida”. E gli “integralisti cattolici” come Roccella (NCD e Vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera)? “Parlano di dati che leggono su Topolino”.
A cura di Sabina Ambrogi
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La recente sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale, dichiarando illegittima la norma – agli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1 – che impedisce il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. Chiediamo chiarimenti su quale sarà il prossimo scenario, al Professor Carlo Flamigni, considerato il padre della procreazione assistita in Italia, socio onorario della Consulta Biotica, e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. Questo Comitato, formato da “saggi” svolge funzioni di consulenza presso il Governo, il Parlamento e le altre istituzioni, oltre ad avere funzioni di informazione nei confronti dell’opinione pubblica sui problemi etici emergenti.

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale ora la parola torna al Parlamento, che però non può più fare una legge che implichi un divieto di eterologa?

Sarebbe un delitto perché c'è già tutto quello che serve. Sarebbe sufficiente tracciare delle linee guida, che possono essere preparate dalle società scientifiche. Il nostro Parlamento prono verso il Vaticano, e una legge nuova sarebbe solo una legge cattolica. La sentenza della Corte Costituzionale, ha messo in evidenza come i messaggi della Corte dei Diritti dell'Uomo sono sempre stati sottovalutati, il Legislatore perciò dovrebbe essere molto cauto, e valutare il progresso della scienza e il cambiamento del senso comune. Non può esserci contraddizione tra il senso morale della nostra società e le norme giuridiche. Inoltre, anche i cattolici sono cambiati nel tempo. Nessuno la pensa più come un gruppo di integralisti – tra media e politici – vorrebbero indurli a pensare. La maggioranza cattolica, ad esempio, è a favore dell'interruzione volontaria di gravidanza. Quella integralista ritiene che adattarsi allo spirito del tempo, e modificare la dottrina sia alito del demonio. Invece è solo buon senso. I giornali cattolici hanno parlato di “ondata di follia”. Ma che dicono i vescovi delle decine di migliaia di persone che vanno all'estero per fare l'eterologa? Come si fa a non tenere conto di una realtà? Poi da una parte sono contro l'aborto, ma sono anche contro la pillola de giorno dopo, perché ancora credono che sia abortiva.

Perché alcuni politici sono così esageratemente contrari?

L'integralismo è un moto dell'animo. La signora Roccella (Eugenia Roccella, deputato del Nuovo Centrodestra e Vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera, ndr) menziona dati che credo legga su Topolino. Sono solo persone in grande malafede, che dicono tutto quello che gli passa per la mente. Forse per far vedere che sono proprio cambiati dalle loro posizioni di Radicali.

La Consulta eliminando il divieto di ricorrere a donatori di gameti al di fuori della coppia nei casi di infertilità assoluta, ora, concretamente, cosa deve succedere?

Deve essere ricostituita la popolazioni di donatori. Per la banca del seme ci vogliono almeno sei mesi, se si cominciasse oggi. Il seme deve essere congelato per almeno sei mesi per accertarsi che la sieronegatività non sia solo apparente. Per gli ovociti, il problema non c'è. Anche qui ci vogliono nuove donatrici. Possono essere donatrici le donne che già fanno fecondazione assistita. Prima della legge 40, c'era una risposta discreta da parte delle donne, ma non uniforme. Ad esempio le donne venete erano particolarmente generose nel donare ovociti. Le emiliane per niente.

Da che dipende questa reticenza?

Non saprei. Forse pensano che un domani una persona che non hanno mai visto si presenti e dica “sei mia madre!”.

Effettivamente quello del “genitore biologico” è un problema che si pone…

In Europa c'è chi impone il segreto, e chi no. Per la Francia c'è il segreto, per la Svezia la trasparenza, ad esempio. Comunque dietro di noi c'è solo la Turchia.

Con questa apnea durata un decennio in cui i centri medici non hanno fatto pratica, la comunità scientifica è pronta a rimettere mano alla fecondazione eterologa?

Abbiamo medici molto capaci. Ci sono già quelli che fanno fecondazione assistita, che lavorano moltissimo. Comunque la questione è in mano ai biologici. Sono loro che creano l'embrione. La prima cosa che mi interessa, se devo mandare una ragazza in uno di questi centri, è la capacità del biologo.

Molti dicono che così si consente di avere figli alle persone in là con gli anni e ancora peggio – secondo loro – alle coppie gay…

La legge prevede già dei limiti: che la coppia sia di sesso diverso e in età fertile (per una donna, non va oltre i 50). Per quanto riguarda i gay: che se ne parli. E' ampiamente dimostrato che figli cresciuti da coppie gay non diventano affatto omosessuali. La genetica viene sostituita con la responsabilità. Se il genitore che assiste è quello che si prende cura e si prende la responsabilità, perché no? Bisognerebbe riprendere in mano delle ricerche che sono state fatte. In America i dati sono a favore di un'apertura.

Per quanto riguarda i genitori del futuro nato da fecondazione eterologa, quali sono le implicazioni? Il bambino è pur sempre creato con una componente genetica di un altro o di un'altra che non è il proprio partner…

Le donne vogliono un bambino da amare. Per loro quello è il figlio. Ne ho viste a centinaia, non se lo pongo proprio il problema. Sono istinti di protezione e di affetto. Non è mai successo che una donna abbia rifiutato un figlio, dicendo “questo non somiglia a mio marito”. La questione invece è solo maschile. Sono gli uomini che hanno questa fissazione della linea del sangue: “in mio figlio vedo gli occhi di mio nonno”. E allora è vero che ci sono stati uomini che hanno impugnato la paternità, perché si sentono prevaricati. Il concetto un po' ottuso di “io sono tuo padre”. In Francia hanno fatto una ricerca che ha mostrato che il 15 % della popolazione è di un padre diverso, e gli uomini neanche lo sospettano…

Alcuni parlano di pericolo di commercio…

Non si deve fare assolutamente un commercio. Deve essere un dono e basta. Ad esempio le donne ucraine hanno venduto il loro ovociti. Sono costati alle coppie italiane almeno 9 mila euro. Alcuni si sono venduti la casa per fare l' “eterologa”. Il concetto di dono è la cosa più bella dell'essere umano, e che deve essere alla base di questa “novità” riproduttiva.

Molti dicono: “perché queste coppie sterili non ricorrono all'adozione?”

Perché l'adozione è spesso paludosa. Se adotti non puoi scegliere, si deve accettare di adottare un bambino che comunque ha già un suo vissuto e non sai quale sia stato. Non è così semplice. Con l'eterologa uno dei due è il genitore.

Ovviamente tutto questo nulla ha a che vedere con il famoso “utero in affitto”?

Non c'entra nulla. Quello è il caso in cui una donna porta avanti la gravidanza, al posto di una donna che per esempio non ha l'utero, o ha avuto una malattia. Si chiama “dono del grembo” in cui viene appunto impiantato l'embrione della coppia.Spesso questo dono avviene da parte di una parente, di una sorella, di una grande amica:“ ti regalo un anno della mia vita”. Anche quello è un dono, che non deve assolutamente prevedere commercio.

Giovanardi parla della nascita di “nuova schiavitù per le donne povere”…

Non so a che si riferisca. Allora diciamo se Eugenia Roccella legge Topolino, Giovanardi credo si informi con Paperino.

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Autrice televisiva, saggista, traduttrice. In Italia, oltre a Fanpage.it, collabora con Espresso.it. e Micromega.it. In Francia, per il portale francese Rue89.com e TV5 Monde. Esperta di media, comunicazione politica e rappresentazione di genere all'interno dei media, è stata consigliera di comunicazione di Emma Bonino quando era ministra delle politiche comunitarie. In particolare, per Red Tv ha ideato, scritto e condotto “Women in Red” 13 puntate sulle donne nei media. Per Donzelli editore ha pubblicato il saggio “Mamma” e per Rizzoli ha curato le voci della canzone napoletana per Il Grande Dizionario della canzone italiana. E' una delle autrici del programma tv "Splendor suoni e visioni" su Iris- Mediaset.
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