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Le proteste contro le esercitazioni Nato in Sardegna, lanciata anche una petizione online

Non si fermano le proteste contro l’operazione Mare Aperto, cioè le esercitazioni militari che coinvolgono anche un contingente e che stanno avendo luogo in Sardegna.
A cura di Annalisa Girardi
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Immagine di repertorio
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Ancora proteste per le esercitazioni militari della Nato in Sardegna. Oggi sono qualche centinaio di manifestanti si sono radunati e hanno organizzato in corteo di protesta contro le esercitazioni militari che coinvolgono anche un contingente Nato. Mare Aperto, questo il nome dell'operazione che proseguirà fino al prossimo 27 maggio. I movimenti pacifisti, ma non solo, chiedono lo stop a quelli che chiamano "giochi di guerra", in un momento delicatissimo per l'Europa.

Le nuove manifestazioni arrivano dopo giorni di tensione. Venerdì notte un gruppo di persone ha lanciato una molotov contro il Comando militare dell'Esercito a Cagliar, anche se secondo la Digos sarebbe un azione da collegare a gruppi anarchici-antagonisti. Gesti violenti sono stati condannati anche da associazioni, come l'Anpi, che pure ha chiesto lo stop delle esercitazioni: "Gesti come questo non sono compatibili con la richiesta, che anche l'Anpi ha avanzato, di uno stop delle esercitazioni militari in corso nei mari e nei poligoni del sud dell'Isola".

Nei giorni scorsi era stata anche creata una petizione online sul portale Change.org, che ha già raccolto oltre 9 mila firme. La richiesta, rivolta direttamente alla Regione Sardegna affinché se ne faccia portavoce davanti al ministero della Difesa, è quella di un blocco delle esercitazioni e della cancellazione di future iniziative simili. "Evidentemente non bastavano le aree a disposizione dei poligoni militari già in uso e la capitaneria di Porto di Cagliari ha interdetto e vietato l’accesso a 17 aree a mare, vicino ad alcune delle spiagge più note e belle dell’isola, con “decorrenza immediata”. Quindi le esercitazioni Nato avverranno proprio e anche al di fuori alle aree dei tre poligoni sardi: Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e Teulada. Ancora una volta la Sardegna è oggetto di esercitazioni distruttive e devastanti. Il nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico è messo a dura prova per diletto delle forze militari della NATO. I Sardi, e non solo, devono ribellarsi e non sottostare a questo scempio", si legge.

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