“Non mi sono mai fatto comandare da una donna”: le parole sessiste del sindaco di Trieste alla consigliera

Polemica a Trieste per uno scontro avvenuto in Consiglio comunale. Il sindaco Roberto Dipiazza, esponente di Forza Italia, dopo le accuse di una consigliera del Movimento 5 stelle, ha gridato: “Non mi sono mai fatto comandare da una donna, tanto meno da te”. Sono seguite le proteste dell’opposizione.
A cura di Luca Pons
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"Non mi sono mai fatto comandare da una donna, tanto meno da te!". Lo ha gridato, nell'aula del Consiglio comunale di Trieste, il sindaco Roberto Dipiazza. Le parole sono arrivate dopo una critica della consigliera del Movimento 5 stelle Alessandra Richetti, che il sindaco stesso aveva indicato come "quell'altra" in un precedente intervento. Sono seguite polemiche, con l'opposizione che per alcuni minuti ha di fatto bloccato la seduta.

Al centro della seduta c'era uno scontro politico sul progetto per la cabinovia urbana, detta Ovovia. Un tema che scalda gli animi, anche perché in questo periodo sono in corso le riunioni per arrivare all'approvazione del bilancio. L'opposizione di centrosinistra ha criticato più volte il progetto, e anche nel centrodestra ci sono state tensioni, tanto che la risoluzione arrivata al voto ieri – che riguardava proprio i fondi per l'Ovovia, 30 milioni di euro – è stata approvata senza i voti di Forza Italia.

Nel corso della seduta-fiume (la durata complessiva sarebbe poi stata di quasi sette ore), la consigliera Richetti ha preso la parola per evidenziare i limiti del progetto, presentando una serie di foglietti divisi in due scatole, una con la scritta "Problemi" e l'altra con la scritta "Ovovia". Circa un'ora dopo, quando il sindaco Dipiazza è intervenuto, ha provato ad attaccare l'opposizione e trovare una quadra interna. Nel suo intervento ha detto, tra le altre cose: "Parlano di cose allucinanti, quell'altra arriva con i bigliettini… Ma camminate per la città con me, i cittadini chiedono di andare avanti con la cabinovia".

Subito dopo, Richetti ha chiesto nuovamente la parola per poter intervenire. "Io ritengo che un sindaco che si rivolge ai consiglieri qui presenti dicendo ‘quell'altra è arrivata con le scatole', è una deligittimazione del nostro modo di fare politica. Ed è gravissimo, perché ritengo che il sindaco debba essere…". Il suo microfono a quel punto è stato spento, mentre il presidente del Consiglio comunale Francesco Di Paola Panteca la silenziava: "Ma mi faccia la gentilezza, per piacere".

In quel momento il sindaco Dipiazza era apparentemente impegnato al telefono, ma dopo alcuni secondi ha reagito. Lo scontro con Richetti è proseguito anche se i microfoni non erano accesi, e il primo cittadino ha gridato, alzandosi in piedi: "Non mi sono mai fatto comandare da una donna, tanto meno da te". Nei minuti successivi l'opposizione ha protestato, mentre Dipiazza si è seduto sorridendo. Il presidente Panteca ha richiamato all'ordine Richetti e gli altri: "Vi invito a fare silenzio, vi invito a rispettare gli altri".

Dipiazza è sindaco di Trieste da oltre vent'anni, quasi consecutivi: due mandati tra il 2001 e il 2011 e altri due attualmente in corso, iniziati nel 2016 e rinnovati nel 2021. È esponente di Forza Italia fin dal 1996. Nei cinque anni in cui non guidò la città fu eletto prima consigliere comunale, poi consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia. In quel periodo venne anche il breve distacco da FI, con la candidatura al Parlamento europeo nelle fila del Nuovo centrodestra. Poi tornò a Forza Italia nel 2016, con la nuova rielezione a sindaco.

Il suo nome, peraltro, è apparso anche in Parlamento: nel 2006, quando si votava per l'elezione del presidente della Repubblica, ottenne tre voti nell'ultimo scrutinio, quello che portò al Quirinale Giorgio Napolitano; lo stesso è avvenuto nel 2022, con quattro voti.

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