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Le opposizioni useranno tutti i loro soldi in manovra per un pacchetto contro la violenza sulle donne

I partiti dell’opposizione al governo Meloni hanno deciso che il “tesoretto” che hanno a disposizione nella legge di bilancio – 40 milioni di euro – sarà usato tutto per misure contro la violenza sulle donne. L’emendamento sarà approvato con il favore anche del governo e della maggioranza.
A cura di Luca Pons
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Pd, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione e Italia viva. I principali partiti dell'opposizione hanno deciso che tutti i soldi che sono stati messi a loro disposizione per modificare la legge di bilancio del governo Meloni saranno utilizzati per finanziare e migliorare alcune misure contro la violenza sulle donne. E hanno sfidato anche la maggioranza, che avrà dei fondi in più, a fare lo stesso. La decisione è stata comunicata ieri sera in modo unitario.

I soldi di cui si parla sono quelli del cosiddetto "tesoretto", o "mancia", o "fondo parlamentare". Per prassi, è normale che in concomitanza con la manovra – o all'interno della stessa, come in questo caso – il governo tenga da parte una certa quantità di denaro che viene ‘lasciata' ai parlamentari, e spesso viene utilizzata per piccoli interventi che altrimenti non sarebbero inseriti nella legge di bilancio. Sempre per prassi, una parte viene assegnata ai partiti dell'opposizione.

Quest'anno il tesoretto complessivo è di 100 milioni di euro, e 40 di questi milioni sono a disposizione della minoranza. Che ha deciso di lavorare in modo congiunto e, invece di presentare molte piccole proposte separate, ha depositato un emendamento che interviene sulla violenza di genere.

In concreto si parla di aumentare i fondi previsti per il reddito di libertà, introdotto nel 2020, che aiuta le donne vittime di violenza fornendo fino a 400 euro al mese per avviarsi verso un'autonomia di vita anche sul piano economico. La dotazione per la misura passerebbe da 4 a 10 milioni di euro per i prossimi tre anni, permettendo così di sostenere un numero maggiore di donne, o anche di alzare la cifra massima erogata. C'è poi una dotazione di 7 milioni di euro per i centri antiviolenza, altri due milioni per la formazione degli operatori che ci lavorano. La restante cifra dovrebbe andare a quegli immobili che sono destinati a diventare ‘case rifugio' per l'accoglienza di vittime di violenza.

Sull'approvazione dell'emendamento non ci sono particolari ostacoli. La commissione Bilancio del Senato dovrebbe arrivare a discuterlo lunedì, e il testo con tutta probabilità avrà il parere favorevole del governo e un voto anche da parte della maggioranza. Lo ha confermato il senatore di Fratelli d'Italia Dario Damiani: "Glielo votiamo pure noi, non ci sono problemi a sostenere dei temi".

Elly Schlein, segretaria del Pd, alle domande dei cronisti ha commentato: "Chiediamo di mettere le poche, scarsissime risorse che questo governo ha lasciato al Parlamento sul contrasto alla violenza di genere. Lo trovo un segnale estremamente importante. Ci aspettiamo che la destra rinunci per la sua parte alle mance di cui leggiamo, per dare una risposta concreta alle rivendicazioni di un Paese che davanti ai femminicidi ci ha detto basta, dovete fare qualcosa".

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