38 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’analisi di Gimbe sul SSN: “Diseguaglianze tra Nord e Sud, tutela della salute va garantita ovunque”

La fondazione Gimbe ha analizzato dieci anni di monitoraggi sugli adempimenti dei Livelli Essenziali di Assistenza del Sistema sanitario. Ne è emerso un quadro profondamente diseguale, di cui il ministero dovrà rispondere affinché la tutela della salute non dipenda dal luogo di residenza del cittadino. Ecco un po’ di dati.
A cura di Annalisa Girardi
38 CONDIVISIONI
Immagine

Non tutte le Regioni garantiscono le cure allo stesso modo ai propri cittadini. E anche quest'anno emerge un profondo divario tra Nord e Sud. A sottolinearlo è l'analisi della fondazione Gimbe sugli adempimenti dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che non sarebbero altro che le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale garantisce gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. Una vera e propria "pagella per la sanità", spiega il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, da cui è possibile distinguere quali sono le Regioni "adempienti" e quali quelle "inadempienti".

Queste ultime vengono sottoposte a Piani di rientro: si prevede un affiancamento diretto del ministero della Salute o, in alcuni casi, il commissariamento. Gimbe ha messo sotto la lente i monitoraggi dei LEA eseguiti tra il 2010 e il 2019 e ha stilato una classifica delle Regioni basata sull'erogazione delle prestazioni.

Ecco la classifica delle prime dieci Regioni.

  1. Emilia Romagna (93,4% di adempimento)
  2. Toscana (91,3%)
  3. Veneto (89,1%)
  4. Piemonte (87,6%)
  5. Lombardia (87,4%)
  6. Umbria (85,9%)
  7. Marche (84,1%)
  8. Liguria (82,8%)
  9. Friuli Venezia-Giulia (81,5%)
  10. Provincia autonoma di Trento (78,8%)

Tra queste ci sono solo due Regioni del Centro e nessuna del Sud. La "questione meridionale" in sanità esiste, sottolinea Gimbe.

Immagine
Immagine

La fondazione prosegue poi la sua analisi sottolineando come la percentuale cumulativa totale delle Regioni sia del 75,7%, dimostrando quindi come il 24,3% delle risorse assegnate nel decennio preso in esame non sia stato trasformato in servizi per i cittadini.

Dal 2019 è stato poi introdotto un nuovo strumento, a sostituzione dei LEA. Si tratta del Nuovo Sistema di Garanzia (SNG), basato su 22 indicatori che vengono chiamati CORE, che considera adempienti quelle Regioni che riescono a raggiungere la sufficienza in tutte e tre le aree di assistenza. Queste sono prevenzione, distrettuale e ospedaliera. Secondo la prima sperimentazioni, ci sono ben sei Regioni inadempienti: la Calabria, che non raggiunge la sufficienza in nessuno dei tre campi, la Provincia autonoma di Bolzano, la Valle d'Aosta, il Molise, la Basilicata e la Sicilia.

Immagine

"Senza una nuova stagione di collaborazione tra governo e Regioni e un radicale cambio di rotta permonitorare l’erogazione dei LEA,  diseguaglianze regionali e mobilità sanitaria continueranno a farla da padrone e il CAP di residenza delle persone condizionerà il diritto alla tutela della salute. Una situazione che stride con i princìpi di equità e universalismo del SSN, recentemente ribaditi dal Ministro Schillaci secondo cui è “prioritario il superamento delle diseguaglianze territoriali nell’offerta sanitaria” affinché “tutti i cittadini abbiano le stesse opportunità, indipendentemente da dove sono nati o risiedono e dal loro reddito”", ha commentato infine Cartabellotta.

38 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views