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Lamorgese apre alla sanatoria: “Valutiamo regolarizzazione lavoratori in nero, italiani e stranieri”

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese apre alla sanatoria, già discussa nei giorni scorsi per far fronte alla carenza di manodopera nel settore primario causata dall’emergenza coronavirus: “Sulla regolarizzazione c’è una valutazione con il ministro dell’Agricoltura e il ministro del Lavoro in tema di lavoro nero che riguarda sia cittadini italiani che stranieri”.
A cura di Annalisa Girardi
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La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha affermato che, a fianco dei ministeri dell'Agricoltura e del Lavoro, si sta valutando una regolarizzazione dei lavoratori in nero nei campi, sia italiani che stranieri."Stiamo pensando al problema della raccolta dei prodotti, per far emergere chi attualmente lavora in nero, anche per una questione di sicurezza, in modo da permettere di seguire le linee sanitarie richieste in questa fase. È una valutazione che dovrebbe riguardare sia il settore dell'agricoltura che quello della pesca", ha affermato Lamorgese durante il question time in Senato.

Regolarizzazione solo in alcuni settori

Per quanto riguarda i migranti, quella della sanatoria per i braccianti impiegati nel settore agricolo è una questione che si discute da tempo, in quanto possibile soluzione al caporalato. Ora l'emergenza coronavirus ha reso acora più urgente la proposta, vista la carenza di manodopera nel settore primario.

La sanatoria, ad ogni modo, non sarà generalizzata. La ministra ha precisato che sarà calibrata sui posti di lavoro che servono in questo momento, secondo precise regole. Ieri, in video conferenza con la commissione Affari costituzionali alla Camera, Lamorgese aveva ribadito che non si starebbe parlando di una regolarizzazione per 600mila persone: "Nessun provvedimento per regolarizzare tutti i presenti ma solo chi serve, quelli cioè che lavorano in determinati settori, a cominciare dall'agricoltura". Per gli altri settori, se ne riparlerà in seguito. Su colf e badanti ci sarebbero delle valutazioni ancora in corso. "Di concreto al momento non c'è nulla. Affronteremo la questione quando sarà necessario", ha aggiunto la titolare del Viminale.

La proposta della ministra Bellanova

Nei giorni scorsi era stata la ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, a presentare la proposta in Parlamento: "Quando parlo di regolarizzare queste persone, parlo di combattere il lavoro nero, di tutelare tutte quelle imprese che scelgono, e sono la maggior parte, la legalità, di garantire concorrenza leale, di assicurare diritti e dignità. È una sfida di civiltà, giustizia sociale, buona economia che ci interroga tutti. Io non mi tiro indietro", aveva detto.

L'esponente di Italia Viva aveva sottolineato che a causa dell'emergenza coronavirus nel settore agricolo ci fosse una carenza di oltre 250mila lavoratori: "Per chi in agricoltura ha a cuore la legalità, e la difesa dei diritti e delle vite umane. Per chi da tempo aspetta di essere sottratto alla spirale del nero, dello sfruttamento, della negazione di ogni forma di umanità. La politica deve farsi carico di queste scelte su cui si è fin troppo tergiversato. Dobbiamo essere all'altezza di questa sfida", aveva detto presentando la sua proposta.

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