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Lamorgese: “A Lampedusa arrivati 12mila migranti durante pandemia, sono per lo più sbarchi autonomi”

“Riguardo Lampedusa, abbiamo cercato la collaborazione delle autorità tunisine. Si tratta in prevalenza di sbarchi autonomi fronte ai quali è difficile contrapporre un’azione di contenimento efficace”, afferma la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, rispondendo ad alcune domande sulla questione migratoria in Senato. Lamorgese ha parlato anche della rotta balcanica, affermando di aver deciso negli ultimi giorni di inviare più militari in Friuli-Venezia Giulia per il pattugliamento dei confini.
A cura di Annalisa Girardi
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La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, riferisce in Senato sull'aumento degli arrivi dei migrati nel nostro Paese. Presentando la sua interrogazione alla titolare del Viminale, il senatore di Fratelli d'Italia Luca Ciriani afferma che, di fronte al picco di sbarchi, sia necessario imporre un blocco navale per fermare le partenze nel Mediterraneo. Ma allo stesso tempo, aggiunge, bisognerebbe anche concentrarsi anche sulle altre vie percorse dai migranti per arrivare in Europa, come la rotta balcanica. "Si tratta di fenomeni ben distinti, con dimensioni non comparabili", afferma la ministra, che spiega poi come il governo stia collaborando sia con le autorità tunisine sia con quelle slovene per contenere le partenze. E annuncia che proprio in Friuli-Venezia Giulia sono stati inviati più militari per monitorare la situazione al confine.

Il Viminale invia più militari per pattugliare il confine del Friuli-Venezia Giulia

"Riguardo Lampedusa, abbiamo cercato la collaborazione delle autorità tunisine. Si tratta in prevalenza di sbarchi autonomi fronte ai quali è difficile contrapporre un'azione di contenimento efficace. In ogni caso è attiva, soprattutto con finalità dissuasive, l'operazione Pelagie che vede impegnata l'Italia con assetti navali nel Mediterraneo centrale", risponde la ministra. Riguardo alla situazione in Friuli-Venezia Giulia, invece, afferma che il problema dell'aumento degli arrivi si stia affrontando "in collaborazione con le autorità slovene, grazie alle quali è stato possibile aumentare il numero di riammissioni e potenziare il controllo dei confini". Dallo scorso 1° gennaio al 7 settembre "sono da rilevare 874 riammissioni a fronte delle 202 dell'analogo periodo nell'anno precedente".

Grazie a questa collaborazione, prosegue la ministra, sarà più facile monitorare anche i valichi minori. Lamorgese ricorda inoltre che alcuni giorni fa ha incontrato alcuni sindaci dei territori coinvolti, affermando che si sia "deciso di programmare un incremento del già consistente contingente militare nella Regione che opera nell'ambito dell'operazione Strade Sicure". La ministra quindi ha concluso che i militari arriveranno sul territorio già nei prossimi giorni.

Riattivate le riammissioni verso la Slovenia

In seguito il senatore Franco Dal Mas, di Forza Italia, si rivolge alla ministra sempre in relazione alla rotta balcanica. "Il ministero dell'Interno ha particolare attenzione verso i flussi migratori che interessano il Friuli-Venezia Giulia. Ho incontrato il presidente della Regione e diversi sindaci solo alcuni giorni fa. Quanto alla dimensione del fenomeno, preciso che l'intensa attività di polizia volta al rintracciamento di migranti irregolari sul territorio ha consentito di attivare, molto più rapidamente rispetto al passato, le procedure di riammissione verso la Slovenia", replica la ministra, sottolineando ancora come la collaborazione con le autorità oltre i confini abbia consentito di ottenere "risultati quadruplicati rispetto allo scorso anno".

La collaborazione con la Slovenia, comunica la ministra, continuerà in termini di pattugliamento del territorio. Proprio in quest'ottica si è operato un aumento del contingente militare già operante nella Regione, "pari attualmente a 375 unità del personale dell'operazione Strade Sicure". Lamorgese ha anche sottolineato come siano anche costantemente attive le comunicazioni con le autorità locali per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus: "Tutti gli stranieri, al momento del loro ingresso nel territorio nazionale sono sottoposti a tampone e alle conseguenti situazioni di isolamento o quarantena a seconda dell'accertamento". I prefetti nelle varie Province del Friuli-Venezia Giulia, spiega ancora la ministra, avrebbero già individuato tutte le strutture dove poter svolgere queste operazioni in sicurezza.

La situazione a Lampedusa

Interviene poi Stefano Candiani, senatore leghista, che evidenzia come la situazione a Lampedusa sia "indecorosa, a dir poco" e chiede che il ministero riveli i numeri effettivi degli sbarchi nelle ultime settimane e domanda se "il governo abbia intenzione di continuare con l'accoglienza indiscriminata". Non solo, il senatore chiede anche cosa intende fare il Viminale con tutte le persone a bordo delle navi-quarantena quando finirà il periodo di isolamento. "Il confine italiano del Mediterraneo rappresenta la frontiere esterna dell'Europa", replica la ministra, affermando di essere impegnata all'interno dell'Unione per una gestione condivisa del fenomeno migratorio"Dalla dichiarazione dello stato di emergenza a causa della pandemia, sono giunti a Lampedusa circa 12 mila migranti", afferma Lamorgese.

Aggiungendo come si tratti per la maggior parte di cittadini tunisini. "Di fronte a una ripresa piuttosto intensa degli sbarchi sono stati riattivati al termine del lockdown e grazie alla collaborazione con le autorità tunisine, i rimpatri verso quel Paese tramite due voli charter di 40 migranti a volo", prosegue Lamorgese. E ancora: "Anche a scopo dissuasivo è stata attivata l'operazione Pelagie, che vede impegnati i corrispettivi assetti navali nella sorveglianza del tratto del Mediterraneo centrale interessato dai flussi". Sui migranti che ultimano il periodo di isolamento a bordo delle navi quarantena, la ministra dichiara: "La loro destinazione sarà conseguente al rigoroso accertamento del loro diritto a permanere nel territorio nazionale".

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