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La Rai deve riflettere sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel servizio pubblico, dice Floridia

Uno dei temi che deputati e senatori si preparano ad affrontare in Vigilanza Rai è quello dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul servizio pubblico. Ne abbiamo parlato con Barbara Floridia, presidente della commissione.
A cura di Annalisa Girardi
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Che impatto avrà l'intelligenza artificiale sulla televisione e sul servizio pubblico? È una domanda a cui andrebbe trovata in fretta una risposta, dice Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai, dal suo ufficio a Palazzo San Macuto. "Avremo presto un ufficio di presidenza nel quale parleremo dei nuovi atti di indirizzo da predisporre, cioè dei temi da approfondire. Io proporrò alla commissione che l'intelligenza artificiale sia uno di questi. È una priorità da affrontare", annuncia in un colloquio con Fanpage.it.

Oggi sappiamo che ci sono intelligenze artificiali capaci di ricreare l'immagine di una persona, animarla, perfino replicare il suo timbro di voce. Il tutto in maniera iper realistica. Tutto ciò fa già parte di molti aspetti della vita quotidiana delle persone, televisione compresa. "Con l'intelligenza artificiale sia l'intervistatore che l'intervistato potrebbero non essere ciò che appaiono – sottolinea Floridia – L'intelligenza artificiale potrebbe addirittura sostituire il lavoro di molti giornalisti e questo creerebbe due criticità: in primis la veridicità delle informazioni e poi anche una trasformazione del lavoro stesso e della fruizione da parte del cittadino".

Il tema della sostituzione dei lavori con l'avanzamento tecnologico e digitale è argomento di dibattito ormai da anni: quando si parla di settori dove la componente umana è cruciale, come quello dell'informazione, la discussione si fa ancora più delicata. "L'intelligenza artificiale potrebbe raccogliere direttamente le notizie e un domani potremmo non avere più bisogno del giornalista che le seleziona e le riporta, mettendoci sensibilità L'intelligenza artificiale è un insieme di algoritmi: seleziona, sceglie, prende. Ma l'intuizione e la coscienza di una persona sono diverse, come li facciamo convivere questi due mondi?", sottolinea l'esponente del Movimento Cinque Stelle.

Per mettere poi in fila una serie di profili problematici: "Ci sono anche rischi seri e concreti, che derivano dalla manipolazione di immagini e informazioni con l'intelligenza artificiale: ad esempio, potremmo vedere un'intervista della presidente del Consiglio in cui però chi parla non è effettivamente la presidente del Consiglio. Ciò che dice potrebbe cambiare le sorti di elezioni piuttosto che di un Paese. Come facciamo a scindere la realtà da ciò che non lo è, come facciamo a capire se quell'immagine e quelle parole sono vere o non sono vere?".

E ancora: "Questo è un rischio di cui dobbiamo parlare. È questo il ruolo fondamentale della commissione". Ribadendo l'intenzione di portare l'argomento al centro del lavoro della commissione, Floridia conclude: "L'Intelligenza artificiale è una grande opportunità, ma come ogni grande opportunità, come ogni grande strumento, bisogna studiarlo e conoscerlo per far sì che diventi a favore dell'uomo e non lo metta invece in difficoltà".

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