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“La mappatura dei nei non è sparita, è nella visita dermatologica”: la precisazione dei medici

Dopo le polemiche scoppiate in Veneto sulla mappatura dei nei ‘cancellata’ dai Livelli essenziali di assistenza (Lea), arriva la precisazione di Giovanni Pellacani, presidente SIDeMaST: “La prestazione di ‘mappatura dei nevi’ non è mai esistita formalmente nei Lea come voce autonoma. Essa è sempre stata ricompresa nella visita dermatologica”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo il caso sollevato in Veneto sulla presunta cancellazione dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) della mappatura dei nei, esame fondamentale per lo screening del tumore alla pelle, arriva la precisazione di Giovanni Pellacani, presidente SIDeMaST (la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), il quale ha spiegato che la mappatura dei nei non è sparita, ma è parte integrante della visita dermatologica.

"Negli ultimi giorni la stampa ha riportato notizie riguardanti l'esclusione della cosiddetta ‘mappatura dei nevi' dai Livelli essenziali di assistenza (Lea). Come presidente della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse, la Sidemast, ritengo opportuno fare chiarezza tecnico-scientifica su questo tema. Va innanzitutto precisato che la prestazione di ‘mappatura dei nevi' non è mai esistita formalmente nei Lea come voce autonoma. Essa è sempre stata ricompresa nella visita dermatologica, durante la quale lo specialista può avvalersi di strumenti di primo livello, come la dermatoscopia manuale", spiega Pellacani.

"Tecniche più sofisticate, quali la videodermatoscopia digitale e la mappatura fotografica seriale – prosegue – vanno considerate indagini di secondo livello, da effettuarsi solo se ritenute appropriate dal dermatologo, sulla base del quadro clinico del singolo paziente e della reale utilità diagnostica. In questo senso, l'aggiornamento dei Lea non comporta una riduzione della tutela dei pazienti, bensì un chiarimento organizzativo: la valutazione del rischio di melanoma resta garantita attraverso la visita dermatologica, che mantiene un ruolo centrale e insostituibile".

"Tuttavia – sottolinea Pellacani – la Sidemast ritiene fondamentale migliorare l'organizzazione dell'accesso alle prestazioni dermatologiche, distinguendo due percorsi chiari e differenziati che prevedano la richiesta di visita dermatologica distinta in due tipologie. La prima è la visita dermatologica oncologica, con prestazione esigibile a seguito della rilevazione da parte del medico di medicina generale di una lesione sospetta neoplastica o di una condizione a rischio, consentendo quindi di dare la priorità e corretti tempi di attesa (Urgenza Breve – garantita entro 10 giorni) per ogni lesione sospetta di melanoma o tumore cutaneo in rapida crescita o modificazione, e permettendo invece di programmare con urgenze differite o programmabili eventuali necessità di screening di pazienti con elevato numero di nevi o altri fattori di rischio di tumore cutaneo, in assenza di specifico sospetto oncologico in atto".

La seconda tipologia prevede una "visita dermatologica generale: prestazione riguardante tutte le altre condizioni cutanee non oncologiche, quali malattie infiammatorie o degenerative acute o croniche, infezioni cutanee, allergie, da gestire con priorità stabilita sulla base della valutazione del medico di medicina generale. Questa proposta consentirebbe di ottimizzare le risorse, garantendo tempi rapidi nei casi realmente sospetti e un accesso ordinato agli screening, senza generare diseguaglianze né allarmismi".

"La Sidemast- conclude Giovanni Pellacani- resta disponibile a collaborare con le istituzioni nazionali e regionali per definire percorsi assistenziali basati su evidenze scientifiche, a tutela della salute dei cittadini".

Cosa è la mappatura dei nei

Intanto ricordiamo che la mappatura dei nei è un esame di secondo livello, che consente di monitorare lo stato dei singoli nei acquisendo non solo le immagini macroscopiche, ma anche quelle dermoscopiche. In pratica l'esame consiste in un’osservazione di tutti i nei del corpo del paziente, attraverso un videodermatoscopio computerizzato, uno strumento a lente dotato di telecamera HD che, posizionato su ciascun neo. Al termine dell’esame le immagini vengono archiviate dal medico successivamente sovrapposte a quelle estrapolate nelle visite successive, in modo tale da monitorare eventuali modifiche clinicamente significative.

Cosa è successo in Veneto: lo scontro sulla mappatura dei nei

Il caso è scoppiato in Veneto, ma riguarderebbe potenzialmente tutte le Regioni. È stata per prima la sede veneta della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), con delle dichiarazioni rilasciate dal dottor Giuseppe Palmisano, segretario della sezione veneta della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg): al giornale diocesano ‘La Vita del Popolo'”, a denunciare la scomparsa dell'impegnativa per la mappatura dei nei, esame fondamentale per la prevenzione dei tumori della pelle. Significa che un medico di base non può più prescrivere quest'esame specifico, ma solo una visita dermatologica generale (che può includere anche la mappatura).

"Queste impegnative – aveva detto Palmisano – facevano parte delle cosiddette prestazioni traccianti, cioè di quelle con cui la Regione Veneto monitora l'andamento delle liste d’attesa. Quindi ci è stata richiesta maggiore attenzione nel valutare l’appropriatezza delle prescrizioni. Però la cancellazione della prestazione ci ha messi molto in difficoltà, capiamo la necessità di contenere i costi, ma allo stesso tempo se il controllo dei nei è importante per la prevenzione, crediamo debba essere messo in programma senza tanti filtri. Il problema qui è stato quello delle lunghe liste d’attesa, tuttavia era necessario almeno fare dei distinguo sull’accesso alle prestazioni".

Le opposizioni avevano quindi attaccato la Regione Veneto: "È allarmante la denuncia fatta nei giorni scorsi dal segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Giuseppe Palmisano, circa la cancellazione delle impegnative riguardanti la mappatura dei nei. Una decisione che viene giustificata con la necessità di contenere i costi e di valutare la appropriatezza delle prestazioni, ma che priva i cittadini di un fondamentale esame preventivo che il sistema pubblico dovrebbe garantire", aveva dichiarato la consigliera regionale del Pd e vicepresidente della commissione consiliare sociosanitaria Anna Maria Bigon commentando le dichiarazioni di Palmisano.

Poi la Regione Veneto aveva respinto le accuse, spiegando con una nota che "non vi è stata alcuna modifica o riduzione nell’offerta di visite dermatologiche e di controlli per i pazienti con sospette lesioni pigmentate (nei o nevi), che continuano a essere garantiti in tutte le sedi pubbliche e ospedaliere del territorio regionale, secondo le modalità di accesso definite dalle singole direzioni sanitarie".

Cosa cambia davvero con i nuovi Lea per i cittadini

Quello che è accaduto è che la prestazione è stata eliminata a livello nazionale dai Livelli essenziali di assistenza (Lea), e questo l'ha resa disponibile solo a pagamento: fino al 2024, infatti, la mappatura dei nei poteva essere richiesta tramite il medico di base, pagando solo il ticket. Con l'aggiornamento dei Lea, in vigore da quest'anno, la valutazione dei nei rientrerebbe quindi nella prima visita dermatologica prescritta dal medico curante. Quindi non si tratta di una vera e propria eliminazione dell'esame, ma di un ridimensionamento della prestazione, che sarà invece sempre garantita nei casi ritenuti degni di approfondimento.

In pratica se il medico di base ritiene che il paziente abbia lesioni sospette potrà prescrivere la prima visita dermatologica, nella quale il dermatologo deciderà se procedere anche con la mappatura dei nei. Oggi per un esame effettuato privatamente il costo può arrivare a 200 euro. Per chi rientra invece nei criteri clinici, la visita pubblica con il ticket costa 25,40 euro.

"Con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza, dal gennaio 2025 la cosiddetta ‘mappatura sistematica dei nei' non è più prevista come prestazione a carico del Servizio sanitario nazionale. Non si tratta di una scelta regionale, bensì di un aggiornamento stabilito a livello nazionale", ha precisato la Regione Veneto. Nella pratica, "non cambia nulla per i pazienti: il cittadino che presenti un nevo sospetto o qualunque lesione cutanea dubbia potrà come sempre rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, che – se lo riterrà necessario – formulerà la richiesta di visita dermatologica, prestazione Lea garantita e disponibile in tutte le strutture pubbliche del Veneto".

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