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La Lega pubblica un terzo video sulla giudice Apostolico: “Scandaloso che non si sia ancora dimessa”

Spunta un terzo video che ritrae la giudice Apostolico a una manifestazione. Lo ha pubblicato ieri la Lega sui suoi canali social, chiedendo le dimissioni della magistrata. Il carabiniere che avrebbe girato il primo video, e che nega di averlo passato a Salvini, ora rischia l’iscrizione nel registro degli indagati e un procedimento disciplinare.
A cura di Annalisa Cangemi
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Continua la campagna della Lega contro la giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico, ‘colpevole' di aver disapplicato il decreto Cutro e di aver rimesso in libertà quattro richiedenti asilo, che per il governo dovevano essere trattenuti nel centro di Pozzallo. Per le opposizioni la pubblicazione di video e notizie relative alla giudice dal partito di Salvini è "dossieraggio di Stato".

La Lega ha diffuso ieri sui suoi canali social un nuovo video che riprende la giudice di Catania Iolanda Apostolico mentre con altri manifestanti scandisce lo slogan ‘siamo tutti antifascisti'. Il video è incorniciato da una didascalia "Catania, coppia che lavora in tribunale tifa con l'estrema sinistra davanti alla polizia", con riferimento alla presenza anche del marito della magistrata, lo stesso del post del 2018 denunciato dal vicepremier leghista, che terminava con "fanculo Salvini" e a cui Apostolico aveva messo un like.

In cima il post pubblicato ieri dal Carroccio campeggia una frase del giudice Rosario Livatino: "Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili".

La Lega con una nota commenta così il nuovo filmato: "Assordante silenzio dopo il terzo video sulla magistrata di Catania in piazza contro il Ministro Salvini, tra accuse volgari alla polizia, cori e battimani. Solidarietà alle donne e uomini delle Forze dell'Ordine, è scandaloso che non siano ancora arrivate le dimissioni dell'interessata. La riforma della Giustizia si conferma urgente e necessaria".

E anche Fratelli d'Italia va in pressing. Il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan, insiste: "Lascia basiti l'atteggiamento delle opposizioni e della stessa Anm, che nel tentativo di difendere l'ormai indifendibile Apostolico chiede come siano stati acquisiti" i video, "tacendo sul vero tema e cioè la presenza a quella manifestazione dichiaratamente antigovernativa dove agenti di polizia sono stati gravemente insultati. Dinanzi a tutto ciò, la dottoressa Apostolico dovrebbe trarre quelle conclusioni che proprio per il suo ruolo di giudice le dovrebbe consentire di individuare rapidamente".

E mentre il ministro della Giustizia Nordio promette accertamenti e verifiche sul caso, continuano le pressioni del centrodestra sul Guardasigilli affinché invii ispettori al tribunale di Catania. Il ministro Nello Musumeci alza il tiro e punta il dito contro tutta la magistratura politicizzata che opererebbe a Catania: "La giudice Apostolico non è la sola a fare politica", è l'accusa di Musumeci. E ai giornalisti che gli chiedono a chi si riferisca, replica sibillino: "È un giudice che fa servizio a Catania e non è il solo".

Di tutt'altro avviso il presidente del M5S, Giuseppe Conte. "Io credo che la politica non debba entrare a perseguire un singolo magistrato. Adesso c'è questa ricerca dei video. Noi abbiamo chiesto come sono capitati nelle mani del ministro delle Infrastrutture. È bene che chiarisca che cosa c'è dietro". E poi l'ex premier aggiunge: "Un magistrato, ma lo dico in generale, deve essere e anche apparire imparziale, ma non consentiremo mai a questa maggioranza di approfittare di singole circostanze ed episodi per perseguire un disegno volto a mettere il bavaglio alla magistratura", che "un ordine indipendente e assolutamente autonomo".

Cosa rischia il carabiniere che ha girato il primo video con Apostolico

Il carabiniere, luogotenente a Catania, che ha girato con un telefonino il video della giudice Iolanda Apostolico durante la manifestazione del 2018 a Catania, in cui la magistrata chiedeva lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti, ora rischia l'iscrizione nel registro degli indagati e anche un procedimento disciplinare. L'uomo ha raccontato ai suoi superiori di aver condiviso il filmato con una ristretta cerchia di persone in una chat di amici, tra cui anche molti colleghi. Ma dice di non sapere come sia arrivato all'attenzione di Matteo Salvini, che lo ha poi pubblicato su X. L'onorevole Anastasio Carrà, ex carabiniere catanese e oggi nella Lega, nega di avere un ruolo in questa vicenda. La procura di Catania ha aperto per ora un fascicolo a modello 45, ovvero atti non costituenti notizie di reato. L'indagine dovrebbe procedere in parallelo con quella di Roma, che è stata aperta venerdì, dopo l’esposto presentato dall'esponente di Avs Angelo Bonelli.

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