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La foto delle sardine in visita alla fondazione dei Benetton

I fondatori delle Sardine si sono recati in visita alla fondazione Fabrica di Treviso, uno spazio creato da Luciano Benetton e diretto da Oliviero Toscani. Gli attivisti hanno incontrato i giovani che collaborano al centro culturale e poi hanno scattato una foto in cui si vedono anche il fotografo vicino al Partito democratico e l’imprenditore veneto. E subito sono esplose le polemiche e le Sardine sono state accusate di essere al servizio dei poteri forti.
A cura di Annalisa Girardi
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Da una foto alla bufera mediatica il passo è breve. I fondatori delle Sardine, Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, si sono recati in visita alla fondazione Fabrica di Treviso, uno spazio creato da Luciano Benetton e diretto da Oliviero Toscani. Gli attivisti hanno incontrato i giovani che collaborano al centro culturale e poi hanno scattato una foto in cui si vedono anche il fotografo vicino al Partito democratico e l'imprenditore veneto, condivisa poi sui social. Subito sono esplose le polemiche, e le Sardine sono state accusate di essere al servizio dei poteri forti e di avere una chiara posizione politica, sebbene gli attivisti continuino a negare la loro affiliazione al partito. Nel calderone delle controversie è finita anche la faccenda Autostrade, gruppo controllato dalla famiglia Benetton.

Anche la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, su Twitter ha attaccato le Sardine affermando che sa ridicolo pensare che non siano controllate dai poteri forti. "Le Sardine alla corte di Luciano Benetton, capo della famiglia che controlla Atlantia e Autostrade spa. Finisce nel ridicolo la favola del movimento popolare, spontaneo e alternativo ai poteri forti", scrive la deputata.

Le Sardine hanno quindi deciso di chiarire la questione su Facebook, dove hanno pubblicato un lungo post per spiegare quanto accaduto e difendersi dalle accuse. "Una foto non fa primavera.Ieri siamo andati a visitare Fabrica. Si tratta di un centro di formazione per giovani comunicatori creato da Oliviero Toscani e Luciano Benetton, che ospita ragazzi e ragazze da tutto il mondo mettendo a disposizione borse di studio e lavoro. Un centro di innovazione culturale fondato nel 1994 che ha sede in quella che è la prima opera dell'architetto Tadao Ando in Europa. Un luogo suggestivo dove i concetti di comunicazione, creatività e innovazione si intrecciano con temi delicati quali immigrazione, HIV e violenza di genere. Uno spazio creato appositamente per stimolare il pensiero alternativo e il rinnovamento culturale in un paese come l'Italia, spesso attaccato per la sua staticità", hanno scritto sul social network.

Gli attivisti hanno quindi spiegato che la loro visita a Fabrica è stata organizzata da Toscani e che l'obiettivo dell'incontro era quello di "avviare un con i ragazzi e ragionare su come innovazione e comunicazione politica possano dialogare e aiutarsi a vicenda". Un'iniziativa interessante, hanno continuato le Sardine, spiegando che il centro culturale veda la partecipazione di ragazzi dal tutto il mondo e quindi con prospettive molto differenti tra loro. "Alla fine dell'incontro è passato Luciano Benetton per salutare e ascoltare parte del dibattito. Quando i ragazzi ci hanno chiesto di fare una foto di gruppo ci è sembrata una richiesta legittima. Non abbiamo pensato che quella foto sarebbe stata strumentalizzata per associare le sardine ai poteri forti, alle concessioni autostradali, alle tematiche sociali e ambientali legate alla produzione industriale di abbigliamento nel mondo", hanno chiarito Mattia, Andrea, Giulia e Roberto.

Che hanno quindi concluso: "Deluderemo chi ci ritiene in grado di riaprire la trattativa tra governo e Autostrade per l'Italia in sole quattro ore. Deluderemo chi pensa che incontrare dei ventenni interessati al legame tra creatività e tematiche politiche sia un endorsement a un modello di sviluppo che in tante occasioni ha dimostrato di essere non sostenibile. Ci dispiace per tutte le sardine che in queste ore hanno dovuto rispondere ad attacchi che nulla hanno a che vedere con lo spirito di questo incontro".

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