La destra dice che la legge sui pignoramenti per chi non paga le bollette riguarderà solo le aziende

La legge sui pignoramenti nei confronti dei cittadini che hanno dei debiti – inclusi quelli per le bollette – cambierà. O meglio, il testo "sarà chiarito". Lo hanno riportato fonti di maggioranza, nelle ultime ore. La norma avrebbe permesso a chiunque poteva vantare un credito di far mandare una lettera al debitore da un avvocato, e dopo 40 giorni far scattare il pignoramento senza passare da un giudice. Ma questa possibilità riguarderà solo i debiti "delle aziende verso altre aziende".
Cosa dice il ddl sui pignoramenti senza passare dal giudice
Il riferimento è al disegno di legge numero 978, a prima firma Lega, che è in mano alla commissione Giustizia del Senato. In commissione il centrodestra ha già approvato gli emendamenti al testo, mancano alcuni passaggi tecnici e il voto finale che lo manderebbe all'Aula. Poi, da lì, dovrebbe passare alla Camera per diventare legge.
L'idea alla base della proposta di legge è di velocizzare i tempi delle procedure per i casi in cui un debitore non paga. Nello specifico, come è stato chiarito, quando a farlo è un'azienda. Oggi la pratica prevede che il creditore si rivolga a un giudice. In particolare un giudice di pace, per le somme di entità relativamente ridotta – fino a 10mila euro, tetto che dal mese prossimo salirà a 30mila euro per effetto della riforma Cartabia. Il giudice in questione valuta se ci sono gli estremi per ordinare il pagamento, e nel caso lo fa. A quel punto il debitore può fare ricorso.
La nuova modalità sarebbe ben più diretta: l'azienda che deve riscuotere il debito potrebbe incaricare un avvocato di mandare una lettera a quella debitrice, con una "intimazione a pagare". Alla lettera andrebbero allegate le prove del debito, come le fatture o l'accordo scritto che prevedeva il versamento. A quel punto scatterebbero 40 giorni di tempo. In questo periodo l'azienda potrebbe opporsi, portando la questione in tribunale, oppure pagare. Se non facesse nessuna delle due cose, scatterebbe in automatico il pignoramento.
Non ci sarebbe più bisogno di passare da un giudice. L'unico tipo di pagamenti escluso da questa norma sarebbero i debiti derivati da "contratti bancari o dalla cessione dei medesimi, stipulati dalle banche e finalizzati alla prestazione di un servizio o all’erogazione di un credito". In più la lettera dell'avvocato sarebbe ammessa solo per le somme abbastanza basse da finire davanti a un giudice di pace.
Il chiarimento della maggioranza: "Riguarderà solo le aziende"
Come detto, fonti della maggioranza hanno chiarito che il meccanismo permetterebbe ai creditori di ottenere un pignoramento senza passare dal giudice sarà limitato ai rapporti tra le aziende, e non riguarderà "in nessun modo" i cittadini. Le stesse fonti hanno di fatto ammesso che al momento la legge era formulata in un modo che avrebbe permesso di toccare i privati: il testo infatti "sarà chiarito", hanno fatto sapere, sottolineando che deve ancora essere sottoposto alla valutazione del Parlamento.
La legge in lavorazione al Senato, hanno specificato le stesse fonti di maggioranza, dovrebbe "semplificare e snellire" la procedura per aiutare le imprese in difficoltà con il recupero crediti. Si tratterebbe di una misura mirata a ridurre i tempi lunghi di risoluzione delle controversie civili.
Per il momento, comunque, il ddl resta fermo in commissione. Degli emendamenti erano già stati approvati, e nessuno di questi faceva riferimento esplicito alle aziende, ma ora la questione sarà "chiarita". Resta da vedere se poi la maggioranza deciderà di portare avanti il disegno di legge o lo lascerà cadere.