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La Corte dei conti boccia la legge di bilancio: “Coperture problematiche”

La manovra di Bilancio del Governo Renzi non passa l’esame della Corte dei Conti, che in sede di commissione congiunta ha rilevato alcune criticità relative alle coperture finanziarie e sottolineato una limitata riduzione della spesa pubblica.
A cura di Charlotte Matteini
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La manovra di bilancio proposta dall'Esecutivo Renzi non ha ottenuto il benestare della Corte dei Conti, che in un'audizione tenuta stamane in Parlamento ha sottolineato l'esistenza di un problema a livello di coperture economiche. Seppur lo sforzo del Governo sia evidente,  "è da auspicare che si possa contare su un quadro informativo più approfondito, anche per consentire una costante opera di monitoraggio e di efficace controllo successivo", ha rilevato il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci Di Scarfizzi, nel corso dell'audizione sulla legge di bilancio nelle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. "Il contesto macroeconomico generale continua ad essere connotato da elementi di incertezza interni ed internazionali ed emergono taluni elementi di problematicità che inducono a qualche approfondimento. Il ruolo assegnato alla riduzione della spesa è limitato e le maggiori spese sono compensate per meno della metà da tagli di precedenti autorizzazioni. Nel 2018 a fronte di aumenti di spesa di oltre 15 miliardi, solo 4,5 provengono da corrispondenti riduzioni", evidenzia la Corte dei Conti.

"I limitati margini finanziari per interventi a sostegno delle famiglie e delle situazioni di disagio consiglierebbero un più esteso riferimento, nella definizione delle misure, alle condizioni economiche complessive, indicate dall'Isee, uno strumento importante per consentire di orientare al meglio le risorse disponibili", rileva Martucci Di Scarfizzi che, proseguendo sottolinea inoltre come "gli interventi in materia di lavoro e pensioni nel triennio 2017-2019 impegnano risorse per oltre 11 miliardi, si sostanziano soprattutto in maggiori spese e tendono a consolidarsi nel
biennio 2018-2019 e sono provvedimenti di carattere più propriamente previdenziale i quali coinvolgono risorse finanziarie che, sempre nel triennio, assommano oltre 10 miliardi".

Non solo, sulle coperture economiche la Corte lancia un allarme: "Oltre il 30% delle maggiori entrate a copertura della Legge di Bilancio deriva da misure una tantum quali la voluntary disclosure e l'asta per i diritti d'uso delle frequenze a banda larga: rispettivamente 1,6 e 2,1 mld nel 2017" e questa scelta rende difficolosa l'analisi delle eventuali prospettive economiche perché "nel passato non sempre i risultati sono stati all'altezza delle aspettative. "Occorre chiedersi quali saranno le modalità di copertura delle spese di funzionamento della ‘nuova riscossione' (circa 1 miliardo, per metà rappresentate dal costo dei circa 8 mila dipendenti), fin qui coperte dal sistema di aggi e rimborsi che tanto peso ha avuto nello scioglimento di Equitalia e verificare in quale misura la nuova funzione di riscossione potrà contare sugli ‘adeguati poteri in linea con le migliori pratiche internazionali auspicati da Ocse e Fmi, considerato che gli ultimi anni hanno portato ad un progressivo ridimensionamento dei poteri assicurati ad Equitalia", prosegue la Corte.

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