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La Commissione europea chiede di riconoscere i genitori gay in tutti i Paesi dell’Ue

Lo chiede la Commissione europea in una proposta di regolamento: i genitori gay e i loro figli dovrebbero essere riconosciuti come una famiglia in tutti i Paesi membri dell’Unione europea.
A cura di Annalisa Girardi
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I genitori gay e i loro figli dovrebbero essere riconosciuti come una famiglia in tutti i Paesi membri dell'Unione europea. Lo chiede la Commissione europea in una proposta di regolamento che punta ad avere una normativa uniforme in tutto il continente, che metta al centro "l'interesse superiore e i diritti del bambino". Da Bruxelles spiegano che "la genitorialità stabilita in uno Stato membro dovrebbe essere riconosciuta in tutti gli altri Stati membri, senza alcuna procedura speciale" e soprattutto comprendendo anche i "genitori dello stesso sesso".

In altre parole, ai genitori dello stesso sesso e ai loro figli dovrebbe essere riconosciuto lo status di famiglia in qualsiasi Paese membro dell'Ue, così da garantire "chiarezza giuridica a tutti i tipi di famiglie che si trovano in una situazione transfrontaliera all'interno dell'Ue" e da assicurare "ai minori in situazioni transfrontaliere di beneficiare dei diritti derivanti dalla genitorialità ai sensi del diritto nazionale, in questioni quali la successione, il mantenimento, l'affidamento o il diritto dei genitori di agire in qualità di rappresentanti legali del minore (per questioni scolastiche o sanitarie)".

In questo modo i figli di una coppia gay "avranno stessi diritti in tutta Ue". Nella proposta della Commissione si legge ancora: "Dato che nel diritto internazionale, nel diritto dell'Unione e negli ordinamenti degli Stati membri tutti i minori hanno gli stessi diritti senza discriminazioni, la proposta prevede il riconoscimento della genitorialità di un minore indipendentemente dal modo in cui il minore è stato concepito o nato e indipendentemente dal tipo di famiglia del bambino".

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha commentato su Twitter: "Sono orgogliosa delle nuove regole che presentiamo oggi per il riconoscimento della genitorialità nell'Unione europea. Vogliamo aiutare tutte le famiglie e i bambini nelle situazioni transfrontaliere. Perché se sei genitore in un Paese, sei genitore in tutti i Paesi".

Da parte sua il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, presentando la proposta ha sottolineato: "Sono circa 2 milioni i bambini che si vedono negare il rapporto giuridico con i genitori quando la famiglia si trasferisce in un altro Stato membro che non riconosce la genitorialità precedentemente stabilita dal Paese membro di origine. Questa situazione non è accettabile per la Commissione Ue. È per questo che proponiamo questo regolamento che dovrà essere adottato dal Consiglio Ue all'unanimità previa consultazione con l'Europarlamento".

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