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La Cgil lancia quattro referendum su precariato, licenziamenti, contratti a termine e appalti

Quattro referendum in materia di precariato, licenziamenti, contratti a termine e appalti: lo annuncia la Cgil, aprendo a una stagione sindacale di mobilitazione.
A cura di Annalisa Girardi
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La Cgil lancia quattro referendum in materia di precariato, licenziamenti, contratti a termine e appalti. In particolare i quesiti referendari riguardano il superamento del contratto a tutele crescenti e l'indennizzo nelle piccole imprese, previsti dal Jobs act, la reintroduzione delle causali per i contratti a termine e la responsabilità del committente relativo agli appalti sugli infortuni sul lavoro. Dopo che i quesiti verranno depositati in Cassazione e saranno terminati tuti i controlli previsti dalle procedure, i testi verranno pubblicati in Gazzetta ufficiale e partirà la raccolta firme.

Il sindacato ha fatto sapere che l'iniziativa sarà sostenute dalle assemblee in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i territori "costruendo un vasto arco di alleanze sociali, e sarà completata da proposte di legge d'iniziativa popolare su lavoro, rappresentanza, povertà e salute".

L'assemblea generale della Cgil ha stabilito una serie di appuntamenti per la mobilitazione, che non si fermerà con la campagna referendaria.  Ci saranno anche manifestazioni nazionali, proposte di legge di iniziativa popolare e giornate di sciopero. L'obiettivo è sempre lo stesso: un lavoro stabile e di qualità per tutti, salari e pensioni più alti, una vera riforma fiscale, salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, un nuovo modello social che rimetta al centro il lavoro e la persona.

Per l'11 aprile è previsto uno sciopero di quattro ore in tutti i settori privati, e otto in quello dell'edilizia, con manifestazioni ed iniziative territoriali.  La protesta proseguirà sabato 20 aprile con una manifestazione nazionale a Roma, indetta sempre da Cgil insieme alla Uil. Invece, sabato 25 maggio è stata convocata una nuova grande manifestazione nazionale a Napoli, questa volta contro il premierato e l'autonomia differenziata per la realizzazione dei diritti al lavoro e alla salute in tutto il territorio nazionale.

"La mobilitazione della Cgil non si ferma e prosegue con tutti gli strumenti a disposizione, dalle iniziative alle assemblee, dagli scioperi alle manifestazioni nazionali, dal sostegno alle vertenze per i rinnovi dei contratti alla raccolta delle firme per i referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare. Per il lavoro stabile e di qualità, per aumentare salari e pensioni, per una vera riforma fiscale, per difendere e rilanciare il servizio sanitario nazionale, per la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, per un nuovo modello sociale che rimetta al centro il lavoro e la persona", si legge nel comunicato dell'assemblea generale.

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