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La campagna vaccinale rallenta: prime dosi ferme a quota 80mila al giorno, oltre 10 milioni in frigo

La campagna vaccinale rallenta, ma non certo per la mancanza di dosi. Secondo il report del governo, infatti, ci sono ancora circa 10 milioni di fiale disponibili che non sono state somministrate. E intanto le inoculazioni quotidiane, per quanto riguarda le prime dosi, si fermano a circa quota 80 mila. Il tutto mentre i tempi stringono e il governo vuole arrivare a fine mese con l’80% della popolazione immunizzata.
A cura di Annalisa Girardi
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Le prossime settimane saranno decisive per la campagna vaccinale. Il governo punta infatti a immunizzare l'80% della popolazione entro la fine di settembre, per affrontare l'autunno con più sicurezza. Altrimenti si dovrà ragionare sull'obbligo. Ci sono ancora 10 milioni di persone che non hanno ricevuto il vaccino e i tempi stringono. Ma in tutto questo la campagna vaccinale rallenta. E non certo per la mancanza di dosi. Secondo il report del governo, infatti, ci sono ancora circa 10 milioni di fiale consegnate, quindi disponibili, che non sono state somministrate. E le somministrazioni quotidiane di prime dosi rimangono intorno a quota 80 mila.

Vediamo un po' di numeri. Secondo l'ultimo aggiornamento del portale del governo finora sono state inoculate 80.902.858 dosi di vaccino. Il totale di quelle consegnate corrisponde però a 91.848.928. Questo significa che sono state distribuite l'88,1% di quelle disponibili e che "in frigo" rimangono quindi oltre 10 milioni di dosi. Insomma, mentre all'inizio la campagna vaccinale procedeva a rilento per la mancanza di dosi, tra i ritardi e i tagli alle consegne da parte delle farmaceutiche, ora non mancano certo le fiale.

Il piano di immunizzazione ha cominciato a frenare quest'estate, tra la fine di luglio e l'inizio di agosto. Un calo fisiologico che aveva anche a che fare con il periodo di ferie. Da settembre si è in effetti tornati a ingranare, restando però ben distanti dai numeri della primavera, come dimostra anche questo grafico realizzato dal governo che confronta le somministrazioni settimanali da inizio giugno ad oggi.

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Ora si punta tutto sulle fasce più giovani, quelle che da oggi in molte Regioni sono rientrate a scuola. In realtà, però, per questa categoria le prenotazioni e somministrazioni continuano a ritmo sostenuto. Il discorso cambia, invece, per quanto riguarda gli over 50, molto più esposti al rischio di sviluppare la malattia in forma grave in caso di infezione. Nello specifico ci sono ancora oltre 850 mila sessantenni e più di un milione e mezzo di cinquantenni totalmente scoperti. Considerando che per loro le prenotazioni sono aperte ormai da mesi, difficilmente i numeri cresceranno in questa fascia.

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