La Camera approva la legge per il riconoscimento dei figli naturali

Via libera della Camera al ddl che eguaglia i diritti dei figli naturali a quelli dei legittimi, ovvero nati all'interno del matrimonio. Il disegno di legge – passato con 366 favorevoli, 31 contrari, 58 astenuti, e con diversi deputati che hanno votato in dissenso dal gruppo – è stato approvato in terza lettura dall'Aula, dopo le modifiche approvate dal Senato e la decisione della commissione Giustizia di Montecitorio di non apportare ulteriori correzioni che avrebbero significato lo stallo della riforma e l'impossibilità di approvarla nel poco tempo a disposizione prima della fine della legislatura. «Con la legge sui figli naturali abbiamo finalmente raggiunto un risultato storico in materia di diritti civili, archiviando norme odiose fondate su un anacronistico senso della morale. Spero che sia solo il primo di una lunga serie di provvedimenti coraggiosi, capaci di eliminare le profonde discriminazioni che esistono ancora nel nostro Paese». Lo dichiara il portavoce di Fli, Giulia Bongiorno.
La legge ha portato all'intervento su alcuni articoli del codice civile. In particolare, nell'articolo 74 è stata specificato che «la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo». E' stato poi rivisto l'articolo 250, riducendo da 16 a 14 anni l'età a partire dalla quale il riconoscimento del figlio naturale non produce effetti in mancanza del suo assenso e al di sotto della quale il riconoscimento non può avere conseguenze senza il consenso dell'altro genitore che abbia già effettuato il riconoscimento.