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La Calabria vuole introdurre le restrizioni della zona arancione solo per i non vaccinati

Nel caso in cui si tornasse alla zona arancione, le restrizioni dovrebbero valere solo per i vaccinati. È quanto sostiene Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. Mancano le risorse per affrontare la pandemia e contenere gli effetti negativi delle chiusure le Regioni insistono per limitarle a chi non si è vaccinato.
A cura di Annalisa Girardi
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Se alcune Regioni dovessero tornare in zona arancione, le restrizioni dovrebbero valere solo per i non vaccinati. È quanto sostiene in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, riprendendo alcune affermazioni fatte da altri governatori, come Massimiliano Fedriga e Giovanni Toti. Ad esempio, il presidente del Friuli Venezia Giulia, che dalla prossima settimana con ogni probabilità finirà in zona gialla, aveva sottolineato che non fosse giusto che toccasse anche a chi si è vaccinato contro il Covid "pagare il prezzo delle restrizioni". Ora Occhiuto ribadisce: "Concordo con il presidente Fedriga e con il presidente Toti, se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni – il vero gradone è, a mio avviso, rappresentato dalla cosiddetta zona arancione – queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati".

E ancora: "La stragrande maggioranza degli italiani ha dato fiducia alla scienza, e con senso di responsabilità nei confronti della comunità si è sottoposta al vaccino. Non sarebbe giusto far pagare a questa maggioranza la scelta incomprensibile di una minoranza". In un documento della Conferenza delle Regioni si evidenzia il costo del contrasto all'epidemia in questi ultimi due anni, parlando di un "notevole incremento dei costi a causa della necessità di attuare le misure eccezionali di contrasto all'emergenza Covid".

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Allo stesso tempo si legge che le risorse stanziate nel 2021 "per fronteggiare la pandemia e per sostenere la campagna vaccinale sono risultate in sensibile riduzione rispetto all'anno 2020": si parla di un decremento di 2,2 miliardi di euro. Insomma, le risorse scarseggiano e il sistema sanitario pubblico rischia di trovarsi "in una difficile situazione finanziaria i cui effetti determineranno un'inevitabile riduzione del volume e della qualità dei servizi sanitari". Vista questa difficile situazione, per contenere gli effetti negativi di restrizioni e chiusure, le Regioni insistono per non farle ricadere in modo generalizzato sulla popolazione, ma di limitarle a chi non si è vaccinato.

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