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Ius Scholae

Ius scholae, test su feste popolari e sagre per avere la cittadinanza: ostruzionismo Lega al ddl

Sostenere esami sulle sagre tipiche o sulle festività nelle diverse Regioni per poter ottenere la cittadinanza italiana: sono queste le richieste della Lega contenute negli emendamenti al ddl sullo Ius scholae, che sono state depositate in commissione Affari costituzionali.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sono circa 210 su 728 gli emendamenti alla proposta di legge sullo ius scholae che non saranno ammessi al voto o che non saranno posti in votazione in commissione Affari Costituzionali alla Camera, secondo quanto riferito dal presidente Giuseppe Brescia durante la seduta di ieri. Per la maggior parte si tratta di proposte di emendamento per fare ostruzionismo alla legge. Nella giornata di oggi, dopo i lavori pomeridiani dell'Aula, si riunirà la commissione Affari Costituzionali per l'esame dei ricorsi per gli emendamenti.

Il testo base, che è stato adottato all'inizio di marzo, prevede due soli articoli: stabilisce il rilascio della cittadinanza, su richiesta dei genitori, al minore straniero nato in Italia, o che vi abbia fatto ingresso entro i 12 anni, che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e che abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici. Viene riconosciuta la cittadinanza italiana anche per il minore non nato in Italia, purché abbia meno di 12 anni.

Tra i 167 emendamenti sottoscritti da Emanuele Prisco e Augusta Montaruli di Fratelli d'Italia, ce ne erano 140 che puntavano ad abrogare o sostituire parole del testo, rendendolo incomprensibile in lingua italiana, dal punto di vista logico, sintattico o grammaticale. Altri 60 a firma Lega non saranno posti ai voti perché contenevano modifiche di carattere meramente formale.

"Per me è semplicemente una legge giusta. E se una legge è giusta, è sempre un buon momento per approvarla. Non si dica che ci sono altre priorità, è solo uno slogan vuoto, il Parlamento è in grado di occuparsi di tutto", ha detto oggi l'ex ministra Lucia Azzolina, intervenendo a Radio 24. "La società, come spesso accade, è già pronta e molto più avanti della politica. Il Parlamento deve fotografare la realtà e cercare di sanare un errore: quello per cui migliaia di ragazzi sono italiani in tutto e per tutto ma non per la burocrazia. E la scuola può essere una grande palestra di integrazione e inclusione. È il miglior luogo per crescere ragazzi, cittadini consapevoli e responsabili e insegnare il rispetto delle regole".

L'ostruzionismo della Lega al ddl

La Lega sta provando in tutti i modi a bloccare l'iter della proposta di legge elaborata dal M5s: 484 dei 728 emendamenti depositati hanno le firme dei nove deputati del Carroccio, e cioè Gianni Tonelli, Edoardo Ziello, Laura Ravetto, Simona Bordonali, Ketty Fogliani, Igor Iezzi, Cristian Invernizzi, Alberto Stefani, Flavio Di Muro.

Tra gli emendamenti depositati in commissione, come ha raccontato il Fatto Quotidiano, ce ne erano alcuni per negare la cittadinanza ai minori stranieri che abbiano "commesso atti di bullismo", "riportato condanne penali" o "commesso atti violenti in orario scolastico". Oppure proposte per rendere più complicato il rilascio, concedendo la cittadinanza esclusivamente a chi abbia superato l’esame di licenza media o la maturità "con il massimo dei voti", "con valutazione media non inferiore al 9" o "all’8", "a 90/100", a "85/100" o "a 80/100", o addirittura a chi ha studiato in scuole private.

Altri emendamenti volevano subordinare la cittadinanza allo svolgimento di prove scritte o orali "sulle tradizioni popolari più rinomate", "sulle sagre tipiche italiane", "sulla festa nazionale della Repubblica", "sugli usi e costumi italiani dagli antichi romani a oggi", "sulle festività nelle diverse regioni", "sui prodotti tipici gastronomici italiani".

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