Ius Scholae, Fratelli d’Italia stoppa Forza Italia: “Non serve, la legge va bene così com’è”

Dopo il rilancio dello ius scholae da parte di FI, a margine della festa della federazione Roma e Lazio di Fratelli d’Italia, diversi esponenti di primo piano del partito di Giorgia Meloni ribadiscono la loro contrarietà alla proposta di Tajani. E sull’ipotesi che Fi possa votare la legge insieme alle opposizioni, il capogruppo di Fdi al Senato Malan dice: “Non credo passerebbe comunque, ma vediamo quello che succederà, noi siamo per un vincolo di maggioranza”.
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A cura di Marco Billeci e Giulia Casula

Dopo il rilancio dello Ius Scholae da parte di Forza Italia, a margine della festa della federazione Roma e Lazio di Fratelli d'Italia, diversi esponenti di primo piano del partito di Giorgia Meloni ribadiscono la loro contrarietà alla proposta del partito di Tajani.

Oggi il vicepremier ha rilanciato la sua proposta che prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana a coloro che abbiano completato uno o più cicli di studio, ovvero dopo almeno 10 anni di scuole conseguite in Italia. Ma da Fratelli d'Italia non sembrano intenzionati a modificare la legge del 1992. "Riteniamo che la legge sulla cittadinanza sia già buona così, così come non riteniamo noi che non sia una priorità, non lo ritengono nemmeno i cittadini, come si vede dall'esito del referendum", dice a Fanpage.it la deputata Sara Kelany. "Diciamo che sulla valorizzazione di percorsi scolastici ai fini della concessione più rapida della cittadinanza possiamo ragionarci, con gli amici di FI come con quali della Lega. Tuttavia riteniamo che non è una priorità la discussione della legge sulla cittadinanza", precisa.

Tuttavia FI ha aperto all'ipotesi di votare la proposta insieme all'opposizione, laddove incontrasse il loro favore. Gli azzurri sarebbero disponibili a ricevere l'okay da parte del Partito democratico, anche se per i partiti di minoranza si tratterebbe di un bluff, dato che la proposta, già presentata la scorsa estate, era poi rimasta sulla carta.

Ad ogni modo, il responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, non scorge problema politici all'orizzonte. "Con i se e con i ma abbiamo sentito raccontare da parte di illustri commentatori che questa legislatura non sarebbe nemmeno partita, perché Meloni non sarebbe riuscita a trovare soluzioni, che sarebbe stata isolata nel mondo. Quando e se arriverà (la proposta) si affronteranno i temi. La nostra posizione è nota. Non è un caso che crea particolari tensioni il fato che Forza Italia abbia una posizione diversa dalla nostra", replica. "Il nostro programma è chiaro e su questo noi ci atteniamo. Se a sinistra qualcuno spera che ci sia la crisi del governo Meloni su questo tema rimarrà deluso".

E sull'ipotesi che Fi possa votare la legge insieme alle opposizioni – avanzata dal coordinatore nazionale dei forzisti Nevi – il capogruppo di Fdi al Senato Lucio Malan dice: "Non credo passerebbe comunque, ma vediamo quello che succederà, noi siamo per un vincolo di maggioranza e per discutere le cose tra di noi come maggioranza. Dopodiché ciascuno assume le decisioni che ritiene".

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