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Ispezioni a scuola per incontri su Gaza, Valditara: “Censura? Sono incompatibili con regole democratiche”

Il ministro dell’Istruzione Valditara ha rivendicato l’avvio di ispezioni a scuola dopo gli incontri su Gaza che si sono tenuti alla presenza di Francesca Albanese: “Chi parla di censura non ha ben chiaro il significato della scuola costituzionale né del rispetto delle regole democratiche”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara è intervenuto oggi in Aula al question time, tornando del caso degli incontri online su Gaza che si sono tenuti in Toscana ed Emilia-Romagna, in orario scolastico, alla presenza di Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per i territori palestinesi occupati. Il ministero ha avviato delle ispezioni per fare luce su questi webinar con gli studenti, durante i quali sarebbe stata violata la circolare ministeriale sulla par condicio, che imporrebbe l'organizzazione di eventi di contenuto politico in modo non parziale, invitando rappresentanti di tutte le opinioni in campo su un determinato tema, nel rispetto dei principi del pluralismo.

Nel caso di questi incontri sulla Palestina, avvenuti nei licei di Pisa, Massa, Bologna e Reggio-Emilia con Francesca Albanese, secondo quanto è stato denunciato da alcuni esponenti del centrodestra, la relatrice speciale Onu avrebbe invitato gli studenti a occupare le scuole: secondo il ministero potrebbe configurarsi quindi un reato di istigazione a delinquere. Ma su questi episodi avvenuti alle superiori, senza informare le famiglie e i dirigenti scolastici, le verifiche degli Uffici scolastici regionali sono ancora in corso. "La scuola non può essere un luogo di indottrinamento", ha detto la deputata di Fdi Colombo. Secondo il ministro il punto è che non si può fare "propaganda" a scuola.

"La gravità dei fatti segnalati dagli organi di stampa ha imposto l'avvio delle necessarie verifiche ispettive del ministero, al fine di accertare se nel corso delle iniziative in argomento siano state effettivamente espresse posizioni di natura politica o ideologica incompatibili con una corretta funzione educativa – ha detto il ministro Valditara prendendo la parola in Aula –

Stando alle dichiarazioni di stampa, il governo sarebbe stato definito "fascista" e "complice del genocidio" e sarebbero stati rivolti inviti agli studenti a occupare le scuole. Qualora queste affermazioni fossero confermate, sarebbero incompatibili con una didattica orientata allo sviluppo di uno spirito critico e dell'autonoma capacità di giudizio degli studenti. Le verifiche ispettive dovranno accertare il rispetto delle procedure organizzative, che regolano la partecipazione di soggetti esterni nelle attività formative nelle scuole. Il timore è che non vi sarebbe stata un'informazione preventiva sulle iniziative da parte degli organizzatori". Ora la palla passa agli Uffici scolastici regionali, che dovranno esaminare gli esiti delle verifiche, e che dovranno valutare l'eventuale avvio di procedimenti disciplinari per i docenti

"Chi parla di censura non ha ben chiaro il significato della scuola costituzionale né del rispetto delle regole democratiche", ha aggiunto il ministro.

"I dialoghi con personalità esterne alla scuola costituiscono un'occasione irrinunciabile di crescita per i nostri studenti, ma solo se sono improntati ai valori fondamentali del dibattito democratico per la libertà di espressione e se puntano ad un reale approfondimento della complessità dei fatti rifuggendo dalla logica della contrapposizione ideologica e delle facili semplificazione", ha detto ancora Valditara, ricordando poi la circolare sul pluralismo per gli incontri di argomento ‘politico', emanata a novembre, secondo cui a scuola deve essere assicurata "la presenza di ospiti di comprovata competenza e autorevolezza, assicurando il libero confronto tra posizioni diverse".

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