video suggerito
video suggerito

Infermieri contro Brunetta: “Sull’indennità ci prende in giro, Parlamento ci aiuti o sarà sciopero”

Gli infermieri non hanno preso bene le parole del ministro Brunetta, che ha liquidato a poche settimane la chiusura del contratto. A quella partita, infatti, è legata l’indennità promessa alla categoria da quasi due anni.
A cura di Tommaso Coluzzi
108 CONDIVISIONI
Immagine

Gli infermieri non ci stanno. I tempi per l'indennità promessa da quasi due anni sono lunghi e, nonostante le loro richieste di attenzione, continuano a non essere ascoltati. Da tempo i fondi sono stati stanziati ma l'erogazione è stata legata al rinnovo contrattuale di categoria, ancora fermo al palo. E in questo senso le parole del ministro Brunetta, che ha previsto una chiusura in qualche settimana, non sono piaciute affatto ai lavoratori – per usare un eufemismo – che tornano a minacciare lo sciopero. Inutile dire che sarebbe un disastro, vista la pressione del Covid sugli ospedali. "Renato Brunetta prende in giro la nostra categoria – tuona il segretario del Nursind, Andrea Bottega – E noi siamo stanchi di ascoltare frasi apodittiche che non hanno senso e che lo stesso ministro dovrebbe sapere quanto siano campate in aria". Le alternative sono due: "Se non ci sta prendendo per i fondelli allora dobbiamo dedurre che, sebbene non sia alla sua prima esperienza a palazzo Vidoni, non conosca affatto la materia".

Per il sindacato "è pura fantascienza che il contratto di comparto, cui è vincolata l’indennità, sarà chiuso in tempi brevi". E non solo: "Tra la firma del rinnovo e l'erogazione in busta paga di questo riconoscimento passerebbero comunque minimo quattro mesi". Gli infermieri non chiedono di "stravolgere le leggi né di scavalcare la contrattazione", ma "la questione è relativa ai tempi", su cui il ministro della Pubblica Amministrazione "continua ad essere troppo ottimista". Il sindacato rivendica una partecipazione costruttiva, ma sottolinea anche di voler firmare "un buon contratto" e non "uno qualsiasi". Fatto, va detto, più che legittimo. "Il ministro, insomma, ci chiede di aspettare e pazientare, ma noi non abbiamo aspettato certo i dispositivi di protezione individuale quando, nel pieno della prima emergenza Covid, ci siamo messi addosso i sacchi dell’immondizia per assistere chi entrava in ospedale", ricorda Bottega.

A questo punto tutto è nelle mani delle Camere che stanno lavorando all'approvazione della manovra: "Confidiamo nella buona volontà del Parlamento e negli emendamenti segnalati alla manovra che puntano ad una anticipazione dell’erogazione dell’indennità, dal momento che i soldi sono già stanziati e destinati a questo scopo dalla passata legge di Bilancio", continua il segretario del Nursind. Se i tempi dovessero essere quelli previsti da Brunetta, altrimenti, la strada sarebbe una sola: "Gli infermieri sarebbero costretti a incrociare le braccia e la pandemia potrebbe fare danni ancora peggiori".

108 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views