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In Italia muoiono tre persone al giorno sul posto di lavoro, dice l’Inail

Dalla Relazione annuale Inail, presentata questa mattina, è emerso che nel 2022 siano state denunciate 1208 morti sul lavoro, a cui vanno aggiunti gli oltre 700mila infortuni. Dall’inizio del 2023 gli incidenti mortali sono stati 657.
A cura di Andrea Miniutti
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In Italia non c'è ancora abbastanza sicurezza per i lavoratori: durante lo scorso anno sono state denunciate 1208 morti sul lavoro, vale a dire più di tre al giorno. La Relazione annuale Inail 2022, presentata questa mattina, fa il confronto con i dati degli anni precedenti, maggiormente influenzati dalle condizioni pandemiche. Infatti, si è registrato un calo del 15,2% dei morti sul lavoro rispetto al 2021, ma è legato al crollo dei decessi da Covid, passati da 230 a 8. Invece, gli incidenti mortali accertati sono stati 606, anche questi in calo (-21,7%), il 60% è avvenuto fuori dall'azienda: sono 365 i casi confermati, mentre 45 sono ancora in istruttoria. I dati registrati dall'Inail parlano anche degli incidenti plurimi, cioè quelli che hanno comportato la morte di due o più lavoratori: nel 2022 sono stati 19 e hanno causato 46 decessi, di cui 44 avvenuti in strada.

Per quanto riguarda gli infortuni, nel 2022 le denunce sono state 703.402 (+24,6% rispetto al 2021), una crescita dovuta anche ai contagi da Covid avvenuti sul luogo di lavoro. Tuttavia, se non si contano i dati legati alla pandemia, gli incidenti segnalati sono comunque aumentati del 13%. Quelli riconosciuti sono stati 429.004, anche questi in rialzo rispetto all'anno precedente (+18,2%), dei quali il 15% è avvenuto in itinere, cioè utilizzando un mezzo di trasporto a lavoro o durante gli spostamenti tra casa e azienda. Poi, le malattie professionali: le denunce sono state quasi 61 mila, segnando un + 9,9% rispetto alle oltre 55 mila del 2021, con un tasso di riconoscimento della causa professionale del 36%. Nel Rapporto si legge: "I lavoratori deceduti nel 2022 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 817, di cui 161 per silicosi/asbestosi".

Dall'inizio del 2023 ci sono stati 657 morti sul lavoro

Durante la presentazione del Rapporto Inail, Fabrizio D'Ascenzo, commissario straordinario dell'Istituto, ha anche anticipato alcuni dati relativi al 2023. Nei primi otto mesi dell'anno sono state raccolte 383.242 denunce di infortunio che, considerando lo stesso periodo di tempo, sono in calo del 20,9% rispetto al 2022 e dell'8,1% rispetto al 2019. Invece, gli infortuni mortali sono stati 657, leggermente in calo rispetto ai dati di gennaio-agosto dell'anno scorso (20 in meno) e del pre-pandemia (nel 2019 erano stati 28 in più). Per quanto riguarda le denunce di malattia professionale, cioè tutte le condizioni morbose che si sono sviluppate a causa della mansione svolta, sono state 48.514 nei primi otto mesi del 2023, un aumento del 23,2% rispetto al 2022 e del 18,2% rispetto al 2019.

La denuncia di Pierpaolo Bombardieri

Per il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri sono dati inaccettabili: "Se la mafia uccidesse tre persone al giorno, come reagirebbe lo Stato? Quando muore una persona sul lavoro invece, passata l'emozione, subentra l'assuefazione. È successo anche dopo Brandizzo", ha detto in un'intervista a Repubblica. Per il leader del sindacato è inaccettabile il fatto che, in un anno di governo, ci siano stati solo due incontri con l'esecutivo: "Abbiamo consegnato [al Presidente della Repubblica] la piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, il nostro patto per la salute e la sicurezza sul lavoro. Lo stesso che abbiamo recapitato al governo Meloni a inizio legislatura. Abbiamo avuto un incontro a gennaio con la ministra Calderone. E poi null'altro, se si esclude un tavolo sull'alternanza scuola-lavoro. E intanto si continua a morire".

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