In Italia l’occupazione cresce ma i cassaintegrati aumentano e i salari reali restano fermi

Ad agosto l'occupazione è salita al 62,8%, facendo toccare all'Italia quota 24 milioni e 200mila lavoratori. Complessivamente quindi, l'occupazione cresce ma è un dato che va contestualizzato. Innanzitutto perché non riguarda tutti. Come sappiamo, le donne continuano a rimanere escluse da questo trend positivo, mentre i salari reali restano al palo. Non solo, quest'ultimo anno il numero di lavoratori in cassa integrazione è salito significativamente. È quanto emerge dall'ultimo report dell'Ufficio studi della Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) di Mestre.
L'associazione parte da un dato, quello sull'occupazione, e riconosce che "in questi primi tre anni di governo Meloni, il numero complessivo degli occupati presenti in Italia è cresciuto di un milione di unità. Nello scorso mese di agosto gli addetti totali hanno raggiunto quota 24,1 milioni. Il record storico è stato comunque registrato a luglio quando la platea dei lavoratori italiani ha raggiunto la soglia di 24,2 milioni di unità".
Questi dati però, devono fare i conti con l'andamento della cassa integrazione (Cig). Nel primo semestre del 2025 il numero delle ore autorizzate è salito di quasi il 22% rispetto allo scorso anno. In particolare nei primi sei mesi l'ammontare ha toccato i 305,5 milioni di ore, ben 54,7 milioni in più. "Analizzando le singole tipologie di intervento, si nota che la Cig in deroga, sebbene sia costituita da un monte ore molto contenuto, è crollata del 70% per cento, la Cig ordinaria è cresciuta "solo" del 7,3%, mentre la Cig straordinaria ha subito una impennata del 46,4%", sottolineano.
L'aumento dei cassaintegrati è un elemento "molto allarmante che segnala inequivocabilmente le difficoltà che in questo periodo stanno vivendo alcuni settori, in particolare della nostra manifattura", osservano. Con una crescita che negli ultimi tre anni è stata sotto l'1%, "all'aumento dell'occupazione non è corrisposto un incremento altrettanto importante della produttività, almeno nel settore dei servizi e del terziario". Anche per questo motivo gli stipendi italiani che continuano a rimanere al di sotto della media europea non riescono a crescere come dovrebbero.
Inoltre, l'occupazione femminile resta tra le più basse dell'Ue mentre preoccupa anche il dato dei Neet, cioè i non attivi. Il quadro generale "presenta più ombre che luci", osserva la Cgia, che invita il governo a "spendere bene e presto i soldi del Pnrr. Con la messa a terra entro il mese di giugno 2026 degli oltre 100 miliardi di euro che abbiamo ancora a disposizione, possiamo dare un contributo importante all'ammodernamento del Paese ed evitare una nuova crisi che, ribadiamo, ha già messo in seria difficoltà sia Berlino che Parigi", insistono.
Quali sono i settori più colpiti dall'aumento della Cig
Per quanto riguarda il settore manifatturiero, il dato più alto relativo alle ore di cassa integrazione straordinaria riguarda il comparto dell'auto. Nei primi sei mesi di quest'anno è cresciuto dell'85,8% rispetto al semestre precedente. Seguono le imprese metallurgiche che hanno chiesto poco più di 20 milioni di ore (+56,7%), la fabbricazione macchine e apparecchi meccanici con quasi 11,3 milioni di ore (+12,5%) e le calzature con 11,1 milioni (+144,3%).
La classifica delle città
A livello territoriale il record negativo per incremento delle ore autorizzate di Cig spetta a Campobasso. Nel territorio molisano, che a Termoli ospita uno dei più importanti stabilimenti Stellantis presenti nel Mezzogiorno, nei primi 6 mesi del 2025 l'aumento è stato dell'1.255%. Un risultato che può essere letto come un segnale delle difficoltà del settore auto e del suo indotto, osservano. Seguono: Cuneo con +347 %, Asti con il +289% e Potenza con +280%. In controtendenza, invece, Oristano dove il numero delle ore di Cig richieste è sceso del 74%, ma anche Nuoro (-75,6%) e Crotone (-87,8%). In generale, l'area più coinvolta dall’aumento della Cig è il Nordovest (in particolare il Piemonte) dove la crisi dell’automotive ha spinto al rialzo le ore autorizzate del 33,3%.