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Il Tribunale di Napoli rigetta il ricorso degli attivisti Cinque Stelle: Giuseppe Conte resta leader

Giuseppe Conte resta il leader del Movimento Cinque Stelle. Il Tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso di alcuni attivisti sulle modifiche allo Statuto che avevano preceduto la sua elezione a presidente M5s.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso di alcuni attivisti Cinque Stelle sulle modifiche allo Statuto del Movimento: Giuseppe Conte resta quindi il leader. Lo scorso giugno i giudici avevano già respinto il reclamo di alcuni iscritti, che contestavano le votazioni di alcuni cambiamenti allo Statuto M5S che avevano preceduto l'elezione di Conte alla presidenza. Adesso è arrivata la conferma definitiva: "Siamo naturalmente molto soddisfatti per la conferma di Giuseppe Conte come presidente del Movimento fondato da Beppe Grillo", ha commentato l'avvocato Francesco Astone al verdetto. "Ora si torni alla politica, basta con i procedimenti giudiziari", ha aggiunto.

In una nota scritta insieme all'altro legale che ha assistito l'ex presidente del Consiglio,Francesco Cardarelli, si legge: "Il tribunale ha potuto constatare l'assoluta legittima dell'intero procedimento assembleare, e anche constatato che le maggioranze raggiunte erano tali da rendere irrilevante qualsiasi dubbio sul noto regolamento che escludeva dal voto gli iscritti juniores cioè quelli iscritti da meno di sei mesi. Speriamo che queste problematiche di natura giudiziaria non interferiscano ulteriormente con l'attività politica del presidente e del Movimento da lui guidato".

Sono giornate caldissime per il M5S, che ha alzato i toni con il resto della maggioranza per chiedere un cambio di rotta nel governo. Dopo l'uscita dall'Aula alla Camera, non è ancora chiaro come si comporteranno i Cinque Stelle domani quando in Senato si voterà il decreto Aiuti. Non dare la fiducia al governo, in questo caso, potrebbe essere la conferma definitiva dello strappo. E a quel punto, senza il Movimento nel governo, Lega e Partito democratico hanno già annunciato che si andrebbe al voto. I Cinque Stelle potrebbero quindi vedersi costretti a una retromarcia, anche se questa non metterebbe sicuramente al sicuro il governo da qui fino alla fine della legislatura. Le tensioni con le altre forze politiche, infatti, rimangono altissime.

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