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News sul caso Daniela Santanchè

Il testo della mozione di sfiducia M5s che chiede le dimissioni di Santanchè: il voto domani in Senato

Domani in Aula è atteso il voto sulla mozione di sfiducia alla ministra Santanchè, presentata dal M5s, che ne chiede le dimissioni per l’inchiesta Visibilia. Oltre al M5s anche Pd e Avs voteranno a favore.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il M5s ha presentato  al Senato la mozione di sfiducia individuale alla ministra del Turismo Santanchè, indagata per il caso Visibilia, il gruppo fondato dalla senatrice. La mozione, a prima firma del capogruppo pentastellato Stefano Patuanelli, sarà discussa domani in Aula dalle 10, a Palazzo Madama, con voto atteso in mattinata.

Il testo dovrebbe essere votato anche Pd e Avs, mentre è orientato verso la non partecipazione al voto il gruppo di Azione-Italia viva. Il M5s chiede le dimissioni della ministra di Fratelli d'Italia, indagata per bancarotta e falso in bilancio dallo scorso ottobre. Pochi giorni fa Santanchè ha ricevuto un avviso di garanzia, dopo aver a lungo sostenuto, anche durante la sua informativa in Senato lo scorso 5 luglio, di non aver ricevuto alcuna notizia circa un'indagine a suo carico. Inchieste giornalistiche hanno però smontato totalmente la sua versione.

La nuova indagine: ipotesi truffa ai danni dello Stato

Da ieri si è aggiunta anche un'altra ipotesi di reato, che si somma a quelle già contestate nei fascicoli aperti dalla Procura di Milano: si tratta di presunta truffa aggravata ai danni dello Stato. Della nuova indagine si era già parlato, e nelle scorse ore i pm milanesi, dopo un confronto col procuratore Marcello Viola, hanno iscritto formalmente il titolo di reato, al momento a carico di ignoti.

I pm sono partiti dalle dichiarazioni rese come persona informata sui fatti da Federica Bottiglione, ex dirigente di una delle società del gruppo Visibilia. L'ex dipendente aveva raccontato di aver continuato a lavorare dal marzo 2020 fino a novembre 2021, quando in realtà era in cassa integrazione a zero ore nel periodo Covid, a sua insaputa. Questo particolare ha portato il procuratore aggiunto Laura Pedio e il pm Maria Gravina ad aprire un'indagine autonoma, collegata alla principale per falso in bilancio e bancarotta, che vede tra i sei indagati appunto. Santanchè.

Cosa dice il testo della mozione di sfiducia del M5s

Il M5s "esprime la propria sfiducia al ministro del turismo, senatrice Daniela Garnero Santanchè, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni", si legge nel testo, a prima firma dell'ex ministro Stefano Patuanelli.

Quindi si passa a una ricostruzione della vicenda: "Valutato che sono ormai noti i contenuti delle inchieste giornalistiche che hanno coinvolto la ministra Santanchè già dal novembre 2022" e che nel "2011 la ministra, che all'epoca dei fatti ricopriva la carica di senatrice e di sottosegretario, partecipa all'acquisizione del gruppo Ki Group S.p.A., attivo nella distribuzione dell'alimentare biologico", si legge nella prima parte.

I pentastellati poi ricordano che "dal 2019 i bilanci della società vengono sistematicamente bocciati dalla società di revisione, mentre i crediti dei fornitori vengono trasferiti alla neonata Ki Group S.r.l.. Alla chiusura del bilancio del 2021, dopo soli 2 anni di attività, il debito nei confronti dei fornitori ammonta già a oltre 3 milioni di euro".

E ancora: "Le testimonianze degli ex dipendenti di Ki Group sono desolanti: l'ammontare complessivo delle liquidazioni che devono essere ancora pagate è di circa 800.000 euro e sono centinaia i dipendenti che aspettano ancora il versamento del trattamento di fine rapporto". Un passaggio è dedicato anche alle "irregolarità e operazioni finanziarie fumose anche nella gestione di un'altra delle società di cui è socia la ministra, la Visibilia editore S.p.A., proprietaria di numerose riviste".

"Anche in questo caso, i bilanci sono in costante passivo e anche in questo caso viene sottolineata la prassi già adottata di celare le perdite mediante la costituzione di nuove società, con operazioni finanziarie spregiudicate e artifizi contabili", si legge. "Nel 2017 – continua la mozione – vengono licenziati tutti i dipendenti dei giornali che fanno capo a Visibilia editore che, nel 2019, per far fronte a una grave crisi di liquidità, ottiene un prestito di circa 3 milioni di euro da una società di investimento degli Emirati arabi, la Negma", arrivando a "plusvalenze ottenute da Negma sproporzionate rispetto al prestito erogato".

Inoltre "sarebbe emerso che un ex dipendente di Visibilia con ruoli di responsabilità sia stato posto in cassa integrazione a zero ore a sua insaputa, avvalendosi delle misure straordinarie messe in capo dal Governo per sostenere imprenditori e lavoratori durante l'emergenza pandemica e che avrebbe invece continuato a svolgere il proprio lavoro".

"Ferme restando le eventuali responsabilità che verranno in caso accertate nelle sedi opportune, i fatti esposti minano fortemente la credibilità della Ministra e pongono un grave pregiudizio sulle sue capacità di svolgere le delicate funzioni alle quali è chiamata, nonché sull'opportunità della sua permanenza a ricoprire una carica governativa di primo piano e di piena rappresentanza politica", scrivono i pentastellati.

Ma "la situazione soggettiva del ministro del turismo, alla luce dei fatti emersi, risulterebbe sempre più incompatibile con la delicatezza degli incarichi ricoperti, non potendo l'Italia proseguire ad avere un Governo i cui membri espongano il sistema Paese a situazioni perniciose derivanti dalla commistione di interessi pubblici e privati"

"È imprescindibile che il nostro Paese e le sue istituzioni siano salvaguardate, nel loro prestigio e nella loro dignità, anche attraverso il doveroso principio di ‘onorabilità' per coloro cui sono affidate funzioni pubbliche", conclude il testo.

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