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News sul caso Daniela Santanchè

Santanchè non risponde sulle bugie in Aula e non si dimette: “Nessun imbarazzo, mi difendo nei tribunali”

La ministra Santanchè sarebbe stata a conoscenza dell’indagine a suo carico già da marzo, quindi avrebbe mentito in Aula sull’avviso di garanzia, ricostruisce oggi il Fatto Quotidiano. Ma la titolare del Turismo non intende lasciare.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un'altra menzogna. La ministra del Turismo Daniela Santanchè, dopo le ultime rivelazioni del Fatto Quotidiano, secondo cui la ministra di Fdi sapeva già di essere stata iscritta nel registro degli indagati, a differenza di quanto ha dichiarato nell'Aula del Senato durante l'informativa dello scorso 5 luglio, ha ribadito di non avere alcuna intenzione di dimettersi. "Fare un passo indietro? Non capisco per quale motivo, a oggi non ho ricevuto nessun avviso di garanzia, sono assolutamente tranquilla. Sono tante le cose da fare", ha detto all'assemblea di Confagricoltura.

Lunedì sera l'ultima puntata di Report su Rai3 aveva messo in evidenza diverse falsità contenute nel discorso della ministra di Fdi in Aula, false ricostruzioni che riguardavano per esempio i compensi ottenuti dalla sua attività imprenditoriale, che Santanchè ha ridimensionato sensibilmente, e sull'utilizzo improprio della cassa integrazione Covid, disposta per una ex dipendente, senza comunicarglielo, ma continuando a richiederle prestazioni.

Santanchè sapeva di essere indagata?

Oggi il Fatto Quotidiano inchioda la ministra sulla questione dell'avviso di garanzia, che Santanchè dice di non aver mai ricevuto, sottolineando quindi di non aver avuto mai alcuna notizia circa l'indagine a suo carico per bancarotta e falso in bilancio: "Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia", ha detto parlando a Palazzo Madama.

Le indagini, iniziate a ottobre, sono state state secretate per i primi tre mesi, e si ricorda che la Procura non ha l'obbligo di trasmettere un avviso di garanzia a meno che non abbia necessità di procedere con atti di indagine che richiedono la presenza dell'indagato, come un interrogatorio o una perquisizione. La ministra, dopo le notizie apparse sui giornali, aveva dato mandato ai suoi legali di accertare la presenza di eventuali indagini a suo carico a dicembre, e non aveva perciò avuto riscontri. Dopo la scadenza della secretazione, le indagini sono state prorogate, e in casi come questo la persona indagata dovrebbe essere informata dalla Procura. Negli ultimi giorni si è ipotizzato che il membro del governo non avesse saputo nulla per via di ritardi burocratici, che sarebbero stati appunto la causa della mancata notifica.

Ma secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio la titolare del Turismo era a conoscenza dell'"informazione di garanzia" per le indagini della Procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta Visibilia, il gruppo che ha fondato, almeno dal 27 marzo scorso. E anzi Santanchè, ricostruisce il Fatto, avrebbe evitato accuratamente di chiedere di nuovo l'estratto del casellario giudiziale, così da poter continuare a portare avanti la versione dell'assoluta assenza di informazioni circa l'indagine a suo carico.

La prova della consapevolezza della ministra sarebbe contenuta in un documento, un verbale dell'assemblea di Visibilia Srl, società oggi in liquidazione gestita da Santanchè dal 23 gennaio 2012 fino al 7 agosto 2019 come amministratore unico "e che ancora oggi, pur in liquidazione sotto la mano dell'azionista di minoranza Antonino Schemoz, vede ‘la Santa' azionista di riferimento con il 95%", ricorda il Fatto.

All'assemblea del 27 marzo, alla presenza di Santanchè, è stato discusso e approvato il bilancio 2021. I giornalisti Borzi e Mackinson scrivono che in tre pagine del bilancio, vengono descritte in modo dettagliato le indagini e le perquisizioni stabilite dai magistrati milanesi sulle società in dissesto, oltre all'esistenza di "informazioni di garanzia", giunte il 2 marzo. La ministra ha fatto sapere di aver già fatto partire questa mattina una querela al Fatto Quotidiano, negando tutto.

Ma il M5s la incalza: "Le nuove rivelazioni del Fatto Quotidiano svelano che la ministra Santanchè sapeva dell'avviso di garanzia già a marzo, e quindi che ha mentito al Parlamento. Ora Meloni non nasconda la testa sotto la sabbia e pretenda le sue immediate dimissioni", ha detto Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera. "Non è accettabile che una ministra della Repubblica menta spudoratamente ai rappresentanti dei cittadini e ai cittadini stessi. La gravità della sua condotta è ormai sotto gli occhi di tutti, così come le sue responsabilità politiche, morali ed etiche. Non ci sono altre soluzioni, Daniela Santanchè non può più occupare il suo ruolo".

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