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Accordo tra Regno Unito e Ue dopo la Brexit, cosa cambia per i giovani lavoratori

Questa mattina gli ambasciatori dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo di massima sulle norme che riavvicineranno Uk e Ue: manca solo il via libera politico nei prossimi giorni. I testi vanno dalla difesa alla pesca, dall’energia allo spostamento dei giovani (su cui però non ci sono dettagli).
A cura di Luca Pons
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Keir Starmer e Ursula von der Leyen al vertice di ottobre 2024
Keir Starmer e Ursula von der Leyen al vertice di ottobre 2024

Gran Bretagna e Unione europea sono pronte a tornare più vicine di quanto siano mai state negli ultimi nove anni, dopo il referendum che decise la Brexit nel 2016. Questa mattina gli ambasciatori del Coreper, che rappresentano i vari Stati membri dell'Ue, hanno raggiunto l'accordo sui testi che finiranno al vertice con il Regno Unito in programma oggi a Londra, che dovrebbe portare un "reset" nelle relazioni.

Gli accordi dovrebbero stringere nuovamente i rapporti tra Uk e Paesi europei in diversi settori: dalle spese per il riarmo all'uso delle acque per la pesca, dai farmaci al commercio di energia. E si parlerà anche della mobilità dei cittadini, soprattutto i giovani e gli studenti, anche se su questo per il momento ci sono più buone intenzioni che dettagli concreti.

Cosa c'è nell'intesa e su cosa si continuerà a lavorare

Uno dei punti sul tavolo è certamente la sicurezza, su cui si dovrebbe firmare un documento a parte. La difesa e la spesa militare sono due ambiti strategici per la collaborazione: il Regno Unito potrebbe avere accesso alle banche dati europee, e anche partecipare agli accordi che l'Ue fa per acquistare armi da altri Paesi. Ma si potrebbe parlare anche di dare alle imprese britanniche parte dei fondi europei per il riarmo, purché a beneficiarne siano anche aziende europee.

Parlando di pesca e di energia, in entrambi i campi ci sono degli accordi temporanei che l'anno prossimo scadranno. La proposta europea sulla pesca è di mantenere la situazione attuale, in cui Uk e Ue hanno libero accesso reciproco alle acque territoriali per pescare, fino al 2038. In cambio ci sarebbero controlli meno stringenti alla dogana europea per le aziende britanniche che importano carni, prodotti animali e concimi. Per quanto riguarda l'energia, si studia un maggiore coordinamento per l'acquisto e la distribuzione soprattutto dell'elettricità.

Ci sono poi una serie di temi – inclusi anche quelli che hanno un maggiore interesse immediato per i cittadini europei, come la possibilità di viaggiare liberamente nel Regno Unito e viceversa – che non sono ancora definiti, ma su cui si vuole lavorare. L'ipotesi di partenza per i giovani under 30 sarebbe di permettere la mobilità  per studio e lavoro, ma solo per un periodo limitato.

Come detto, comunque, i dettagli non ci sono ancora. L'intenzione, in questa fase, è soprattutto di stilare una lista degli argomenti su cui europei e britannici vogliono effettivamente trattare e cambiare la situazione attuale. Oltre ai viaggi di giovani e studenti ci sarebbero anche le norme sui professionisti, la sanità e l'inquinamento.

Perché l'accordo tra Uk e Ue è importante

Dopo il vertice di oggi dovrebbe partire una serie di incontri regolari tra Gran Bretagna e Unione europea. Gli accordi raggiunti dovrebbero rappresentare, hanno fatto filtrare le fonti europee, un "reset" nei rapporti. Non si parla di un ritorno nell'Ue, ma di relazioni più strette con maggiori concessioni reciproche.

L'incontro di oggi a Londra dovrebbe quindi confermare gli accordi raggiunti. Saranno presenti il premier britannico Keir Starmer e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oltre al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e l'Alta rappresentante europea per la politica estera Kaja Kallas. Come sempre, però, il grosso del lavoro diplomatico e della rifinitura è stato svolto dagli ambasciatori. Per questo l'accordo raggiunto stamattina è un passo avanti importante.

Nel Regno Unito recentemente i sondaggi politici hanno visto un'impennata in popolarità di Reform Uk, il partito populista di estrema destra guidato da Nigel Farage che accusa il governo di non essere abbastanza duro sull'immigrazione e anche sulle politiche legate alla Brexit. Resta da vedere quindi se il premier Starmer manterrà la linea sul riavvicinamento all'Ue, come pure buona parte dell'elettorato chiede.

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