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Il presidente La Russa vuole permettere ai senatori di portare cani e gatti a Palazzo Madama

La senatrice Biancofiore, capogruppo dei centristi a Palazzo Madama, ha proposto il regolamento al presidente La Russa e la seconda carica dello Stato ha aperto un’istruttoria: spetterà ai questori decidere se i parlamentari potranno entrare o meno con cani e altri animali domestici in Senato.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Cani e gatti potrebbero entrare molto presto a Palazzo Madama, sul posto di lavoro dei loro padroni. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha infatti aperto un'istruttoria alcuni giorni fa, chiedendo ai questori di valutare la possibilità di far entrare gli animali domestici dei parlamentari. Tutto parte da una richiesta della senatrice Michaela Biancofiore – ex Forza Italia, oggi in Noi Moderati, e capogruppo dei centristi in Senato – che si trova spesso a doversi assentare tutto il pomeriggio per accudire il suo anziano cane malato. La seconda carica dello Stato ha girato la proposta di regolamento redatta dalla parlamentare ai questori, spingendo per il sì. Le incognite però restano diverse.

Al momento gli animali non sono ammessi a Palazzo Madama, ma mettiamo che arrivi il sì da parte dei questori: chi baderebbe a loro durante la giornata? Dove starebbero? In quali spazi? E a chi spetterebbe il compito di gestire i bisogni dei migliori amici dei senatori? Non è affatto chiaro, ovviamente. Ai questori l'ingrato compito di decidere se bocciare la richiesta del presidente La Russa, e subire i malumori della seconda carica dello Stato e dei parlamentari che vorrebbero portare gli animali in Senato, o accettare e prendersi la responsabilità delle eventuali conseguenze.

"Non è accettabile che gli animali domestici possano entrare ovunque ma non negli uffici di chi scrive le leggi, tra le quali la riforma che ha inserito la tutela degli animali in Costituzione – ha commentato Biancofiore – Far polemica su questo è davvero strumentale e incomprensibile". La senatrice ha detto di aspettarsi buone notizie per il 22 giugno, che guarda caso è la giornata mondiale degli animali domestici in ufficio: "In tantissimi Paesi è considerato non solo normale ma utile – ha aggiunto la parlamentare – il lavoratore sarà più produttivo, senza la preoccupazione di aver lasciato il proprio amico da solo, come sono costretta a fare anche io".

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