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Il ministro Giorgetti dice che la svolta green dell’Europa è troppo rapida: “Si rischia la crisi”

Una posizione nettamente controcorrente a quanto sostiene Bruxelles, che ha sempre indicato la rivoluzione verde come la chiave della ripartenza dopo la crisi Covid. Ma per il ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, la svolta green che ci chiede l’Ue è troppo rapida e potrebbe condannare a morte alcuni settori.
A cura di Annalisa Girardi
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Quello che sta accadendo in Germania, dove il maltempo degli ultimi giorni ha ucciso più di un centinaio di persone, ha riportato in primo piano l'urgenza della lotta al cambiamento climatico. Una priorità definita anche dall'Unione europea che ha imposto agli Stati membri di mettere la rivoluzione verde al centro dei loro piani di rilancio economico dopo l'emergenza Covid. Ma per il ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, la svolta green dell'Europa è troppo rapida e se non verrà frenata provocherà una crisi.

"Da qui a un decennio l’economia cambierà completamente, nasceranno nuovi settori, e altri in base a questa sorta di eutanasia decisa dalla politica moriranno, è già scritto. L’Europa ha voluto accelerare sul green, ma attenzione a non finire fuori strada": lo ha detto in un'intervista a Libero Quotidiano, sottolineando che puntare sulla transizione ecologica "avrà un prezzo". E ancora: "Temo che la politica italiana ritenga il futuro green tutto rose e fiori, ma cosa faremo quando chiuderanno le aziende che non saranno in grado di riconvertire la produzione? Formeremo i licenziati sulle nuove tecnologie per reinserirli o aspetteremo che si moltiplichino le situazioni di crisi con milioni di persone disperate per strada?".

Secondo il numero due del Carroccio "o tutto il mondo condivide lo stesso obiettivo e quindi le stesse regole, oppure l’Europa con questa decisione si lega mani e piedi e perde da subito la competizione con Cina, Stati Uniti, Russia e India". Giorgetti sottolinea quindi che alcuni settori, come ad esempio "la motor-valley dell'Emilia Romagna", saranno "condannati a morte" se non verranno inserite delle delle deroghe agli "ambizioni obiettivi in termini ambientali della Ue".

Una posizione nettamente diversa rispetto a quella che condivide un'altra parte delle forze politiche a sostegno del governo Draghi. E, soprattutto, contraria a quanto ci chiede Bruxelles, che ha sempre sottolineato come la svolta green vada messa al centro della ripartenza.

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