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Il ministro Crosetto boccia il nuovo Patto di stabilità della Commissione europea

Il ministro della Difesa ha attaccato l’Ue sul nuovo Patto di stabilità: “È segno di miopia non capire che alcune spese, come la Difesa in epoca di guerra, andrebbero scorporate dai vincoli così stringenti”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'Unione europea pecca di miopia, secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto. Motivo della critica sono le nuove regole sul Patto di stabilità, che comportano – in sostanza – un piano di rientro più ampio, ovvero spalmabile in più anni, ma non è stata accettata la richiesta italiana sullo scorporo degli investimenti e non solo. Insomma, anche stavolta l'Italia andrà insoddisfatta a Bruxelles per partecipare alla fase di contrattazione. Quella della Commissione è una prima bozza di proposta, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo anno, quando scadrà la sospensione delle regole attuali, messe in pausa durante la pandemia di Covid.

"È il segno di una miopia della Ue non capire che alcune spese, come la Difesa in epoca di guerra, andrebbero scorporate dai vincoli così stringenti del Patto di stabilità – ha detto Crosetto al Corriere della Sera – I problemi con il Pnrr c'erano già due anni fa, non c'è nulla che questo governo abbia peggiorato, anzi. Il ministro Fitto ha fatto un lavoro straordinario, ha costruito le condizioni per poter spendere i soldi". In sospeso con l'Unione europea c'è anche la questione del Mes, su cui il governo Meloni ancora tiene: "Il premier e il ministro Giorgetti sanno benissimo cosa fare. Il Mes è solo uno dei molti, importanti argomenti. La contrattazione su scelte fondamentali, tra l'altro collegate, è normale dialettica".

Guardando in casa, invece il ministro della Difesa ha bollato come "uno scivolone parlamentare" i voti mancanti in Parlamento per approvare il Def. "Non esiste alcun problema politico – ha assicurato – Tutti i gruppi di maggioranza d'ora in avanti dovranno serrare le file e far meglio i conti". Quanto alle misure come la flat tax o le pensioni, scomparse dai radar dopo la manovra di bilancio, Crosetto ha assicurato: "Non sono promesse elettorali, ma un programma serio che dovrebbe svilupparsi in cinque anni, non in sei mesi. Comunque il Cdm del Primo Maggio sarà la migliore risposta".

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